LEZIONE 1 › Dopo la fase critica seguita all’assassinio di Commodo divenne infine imperatore, nel 193 d.C., Settimio Severo. Durante il suo regno egli diminuì il peso politico dell’aristocrazia senatoria, rafforzò l’esercito e diede maggiore autonomia alle province. Il figlio di Settimio Severo, Caracalla, divenuto imperatore, con un editto, la Constitutio Antoniniana, concesse la cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dell’Impero.
LEZIONE 2 › Una nuova crisi del potere imperiale si aprì con l’estinzione della dinastia dei Severi: tale periodo di anarchia militare causò una grave crisi economica che condusse al declino di molte città e all’aumento delle spese militari, con la conseguente imposizione di nuove tasse.
LEZIONE 3 › La situazione migliorò con l’ascesa al trono di Diocleziano che, al fine di governare meglio un territorio così ampio, lo ripartì in quattro parti, rette da due augusti e da due cesari: la tetrarchia. Diocleziano tentò inoltre di frenare l’incontrollata crescita dei prezzi, introducendo, mediante l’editto sui prezzi, un calmiere che fissava il prezzo massimo di vendita per circa mille prodotti di largo consumo.
LEZIONE 4 › Nel 313 d.C. Costantino concesse libertà di culto a tutti i cittadini dell’Impero (editto di Milano). Con il successivo Concilio di Nicea, presieduto da Costantino stesso, la Chiesa stabilì gli elementi fondanti della sua dottrina, condannando le tesi che si allontanavano da essa (come l’eresia ariana). Costantino, infine, con il trasferimento della capitale da Roma a Costantinopoli, sancì il definitivo spostamento dell’asse dell’Impero verso Oriente, le cui regioni avevano assunto un’importanza crescente.
LEZIONE 5 › Giuliano, detto poi l’Apostata, tentò di ripristinare il culto pagano, eliminando i vantaggi concessi da Costantino ai cristiani. Dopo anni di nuove guerre civili e contro i barbari, divenne imperatore Teodosio; egli attuò una politica di pacificazione con le tribù germaniche lungo i confini e con l’editto di Tessalonica (380 d.C.) rese il Cristianesimo l’unico culto ammesso nello Stato.
LEZIONE 6 › La frequenza delle scorrerie e delle incursioni delle tribù germaniche causò il primo saccheggio di Roma dopo numerosi secoli: nel 410 d.C. i Visigoti entrarono nella ex capitale dell’Impero e la devastarono.
La successiva discesa degli Unni, guidati dal loro re Attila, provocò un’ulteriore scossa nell’ormai traballante Impero d’Occidente; tuttavia furono i Vandali di Genserico (nel 455 d.C.) a devastare nuovamente Roma. Le varie tribù germaniche si insediarono sempre più stabilmente all’interno dei confini dell’Impero d’Occidente, andando a costruire entità statali autonome. Nel 476 d.C. Odoacre depose l’ultimo imperatore Romolo Augustolo, sancendo ufficialmente la fine dell’Impero romano d’Occidente.