Roma imperiale

LEZIONE 1Ottaviano assunse il titolo di Augustus (“degno di venerazione”), e iniziò una fondamentale opera di riforma dello Stato: tramite questa trasformazione, che vide un sostanziale svuotamento delle prerogative del Senato e la progressiva emarginazione delle assemblee, la repubblica venne trasformata in principato, uno Stato che formalmente conservava le istituzioni repubblicane, ma che concentrava auctoritas e imperium nelle mani del princeps.

LEZIONE 2 › Augusto rimodellò l’assetto delle province, che furono divise tra senatorie e imperiali: le prime soggette all’amministrazione di governatori eletti tra i senatori, le seconde soggette direttamente ad Augusto attraverso i legati imperiali, scelti tra i suoi fedeli. In campo economico potenziò i commerci, grazie allo sviluppo della rete viaria. In politica estera proseguì l’espansione dell’Impero: i confini settentrionali vennero fissati lungo il corso di Reno e Danubio, mentre sul versante orientale si arrivò a un accordo con i Parti.

LEZIONE 3 › Augusto cercò di conquistare il favore del popolo, dando vita a una vera e propria politica di organizzazione del consenso, grazie al contributo di intellettuali e poeti, gravitanti intorno al cosiddetto circolo di Mecenate, amico e consigliere dell’imperatore. Il princeps, inoltre, attraverso il recupero della religione e delle tradizioni romane, avvalorò il passato illustre di Roma, garantendosi così l’appoggio delle fasce più conservatrici della popolazione e del Senato.

LEZIONE 4 › Con la morte di Augusto si affermò il principio dell’ereditarietà del potere. Nacque così la dinastia giulio-claudia, che contò quattro imperatori (Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone). Costoro, dopo un’iniziale collaborazione con il Senato e l’aristocrazia senatoria, cercarono di imporre un governo dispotico.

LEZIONE 5 › Il passaggio dalla dinastia giulio-claudia a quella flavia fu segnato da numerose rivolte delle varie legioni dell’esercito, che cercavano di imporre il proprio comandante. Vespasiano e Tito si contraddistinsero per il rispetto delle istituzioni, in particolare del Senato, e si impegnarono a consolidare i confini dell’Impero. Domiziano cercò, invece, di imporre un governo assolutistico.

LEZIONE 6 › Nel 96 d.C. il Senato elesse imperatore Marco Cocceio Nerva. Con lui iniziò la felice esperienza del principato di adozione: il meccanismo prevedeva la scelta, da parte dell’imperatore in carica, del suo successore non tra i congiunti, ma tra i senatori più autorevoli. L’età di Traiano, Adriano, Antonino Pio e Marco Aurelio è ricordata dagli storici dell’epoca come un periodo di stabilità politica ed economica, caratterizzara da importanti riforme che generarono benessere ed equità sociale.

LEZIONE 7 › Marco Aurelio decretò però il ritorno all’affermazione del principio ereditario: infatti gli successe il figlio Commodo. Alla sua morte, in seguito a una congiura, seguì un periodo di anarchia, che cessò solo con Settimio Severo.

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