Dalle prime civiltà italiche alla repubblica romana

LEZIONE 1 › Le prime tracce di presenza umana in Italia risalgono a 250.000 anni fa. Nell’età del bronzo si svilupparono la cultura palafitticola e quella delle terramare. Il panorama culturale della Penisola Italica tra il  I e il I millennio a.C. è complesso e articolato: in particolare vanno ricordate la civiltà nuragica in Sardegna, la civiltà villanoviana nel centro, la cultura degli Iàpigi in Puglia.

LEZIONE 2 › Tra il VII e il V sec. a.C. gli Etruschi raggiunsero un elevato sviluppo culturale e territoriale. Organizzati in città-stato, gli Etruschi arrivarono a espandersi dalla Pianura Padana alla Campania. Nel V secolo a.C. subirono diverse sconfitte militari, finché, tra il IV e il III secolo a.C., tutti i loro territori passarono sotto il dominio dei Romani, con cui finirono per integrarsi.

LEZIONE 3 › Secondo la tradizione Roma venne fondata il 21 aprile 753 a.C. da Romolo, discendente del troiano Enea. Roma era in origine una monarchia e venne governata da sette re. La carica di sovrano non era ereditaria, ma elettiva; le sue prerogative erano religiose, legislative e militari.

LEZIONE 4 › I Romani erano ripartiti in tre tribù, divise a loro volta in curiae, ripartite in gentes. Le curie formavano i comitia curiata, un’assemblea popolare che aveva la facoltà di ratificare l’elezione del re. L’ordinamento ideato da Servio Tullio divideva la popolazione in 6 classi di censo, che formavano i comitia centuriata.

LEZIONE 5 › Tarquinio il Superbo, per limitare il potere dei patrizi, appoggiò le classi emergenti, ma i nobili organizzarono una rivolta che, nel 509 a.C., portò alla caduta della monarchia. Roma divenne una repubblica. Da quel momento la città iniziò a espandersi, fronteggiando gli Etruschi e le popolazioni latine. In due secoli Roma estese il suo dominio su gran parte della Penisola Italica.

LEZIONE 6 › Con la repubblica la gestione del potere divenne prerogativa dei cittadini e dei loro rappresentanti. Inizialmente, solo ai patrizi era consentito l’accesso alle magistrature e al Senato. Le magistrature erano elettive, collegiali, temporanee e non retribuite; il potere supremo veniva conferito annualmente a due consoli. Il Senato manteneva un ruolo dominante in politica, estera e interna.

LEZIONE 7 › La rivalità tra patrizi e plebei segnò tutta la storia della Roma repubblicana; dopo lunghe lotte e proteste (secessioni) i plebei ottennero l’accesso alle cariche pubbliche, l’istituzione di proprie assemblee e dei tribuni della plebe e, soprattutto, l’elaborazione delle prime leggi scritte: le leggi delle XII Tavole.

LEZIONE 8 › Le principali divinità romane erano Giove, Giunone e Minerva.
I Romani non maturarono però una mitologia simile a quella greca. Avevano con la religione un rapporto utilitaristico: cercavano di conoscere la volontà degli dèi per raggiungere i propri scopi e per ottenerne i favori tramite sacrifici.

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