L’Impero Bizantino

LA LUNGA VITA DELL’IMPERO D’ORIENTE

L’Impero Romano d’Oriente, la cui capitale è Costantinopoli, non cade con l’Impero d’Occidente, ma resta fiorente grazie ai commerci e alla presenza di grandi e popolose città e di un attivo ceto medio, oltre che di territori ricchi, come l’Egitto.
Vi convivono la struttura dello Stato romano tradizionale, la cultura greca e la religione cristiana: l’insieme di questi tre elementi rende forte e culturalmente evoluto l’Impero d’Oriente, chiamato anche Impero Bizantino. La civiltà bizantina continua a svilupparsi per oltre 1000 anni.

IL RUOLO DELL’IMPERATORE

L’imperatore concentra su di sé sia il potere politico sia quello religioso: questo sistema di potere prende il nome di cesaropapismo.

GIUSTINIANO E LA RIUNIFICAZIONE DELL’IMPERO

L’imperatore Giustiniano tenta di unificare di nuovo Oriente e Occidente. Riesce infatti, per poco tempo, a cacciare i Vandali dall’Africa e gli Ostrogoti dall’Italia (guerra greco-gotica).
Presto però gran parte della Penisola viene conquistata dai Longobardi.
Giustiniano viene ricordato soprattutto per aver ordinato di compilare il Corpus iuris civilis, una grande raccolta delle leggi romane, che diventa la base del diritto moderno.

I NUOVI NEMICI DELL’IMPERO BIZANTINO

Dopo la morte di Giustiniano l’Impero Bizantino attraversa un lungo periodo di crisi, aggravata dall’arrivo di molti altri popoli all’interno dei suoi confini: Slavi, Bulgari, Serbi e Croati si stabiliscono infatti nella Penisola balcanica. Allo stesso tempo l’Impero deve affrontare anche i Persiani e gli Arabi. L’Impero Bizantino, inoltre, è a lungo in lotta contro la Chiesa di Roma, della quale condanna il culto delle immagini (iconoclastia).

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