La Rivoluzione francese

LA FRANCIA DELL’ANCIEN RÉGIME

Nel ’700 la società francese è divisa in tre ordini o “stati”: il clero, l’aristocrazia e il Terzo stato, rappresentato dalla maggioranza dei cittadini. Per salvare l’economia i ministri propongono al re, Luigi XVI, di far pagare le tasse anche al clero e ai nobili, che lo obbligano a convocare l’assemblea degli Stati Generali, l’unica che possa approvare nuove tasse.

SCOPPIA LA RIVOLUZIONE

Il 5 maggio 1789 si riuniscono gli Stati Generali, ma non si raggiunge alcun accordo su come votare: il Terzo stato istituisce l’Assemblea Nazionale Costituente per scrivere una nuova Costituzione. Il re cerca di sciogliere l’Assemblea con l’esercito, ma il popolo di Parigi si ribella e il 14 luglio del 1789 assalta la Bastiglia. Un Consiglio rivoluzionario assume il governo di Parigi. Si approva la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, che si basa sui princìpi fondamentali di uguaglianza, fraternità, libertà.

LA MONARCHIA COSTITUZIONALE

Nel settembre 1791 la Costituzione è pronta: la Francia diventa una Monarchia costituzionale. Per risanare il bilancio dello Stato l’Assemblea sopprime gli Ordini religiosi che non abbiano utilità sociale e mette delle tasse sui guadagni di commercio e industria. Nasce il nuovo Parlamento.

LA PRIMA REPUBBLICA

Le potenze straniere minacciano la Francia che dichiara guerra all’Austria e alla Prussia. Il 10 agosto 1792 la folla attacca il palazzo reale e arresta Luigi XVI. Il 20 settembre 1792 prima seduta della Convenzione nazionale; il giorno dopo nasce la Prima Repubblica francese. Intanto l’esercito sconfigge gli austro-prussiani a Valmy. Il re Luigi XVI viene condannato a morte e ghigliottinato.

LA “DITTATURA” GIACOBINA

Nell’aprile 1793 si creano due organismi: il Tribunale rivoluzionario e il Comitato di salute pubblica, controllato dai Giacobini. Il periodo dal 1793 al 1794 prende il nome di Terrore. Il 27 luglio 1794 Robespierre viene arrestato e ghigliottinato.

IL DIRETTORIO: LA FINE DELLA RIVOLUZIONE

I moderati prendono il potere nella Convenzione. Viene riscritta una nuova Costituzione, che pone al governo un Direttorio, mentre il potere legislativo è affidato al Consiglio dei Cinquecento e al Consiglio degli Anziani. Ma fra il 1794 e il 1796 ricominciano le ribellioni popolari: Babeuf organizza la Congiura degli eguali per far cadere il Direttorio, ma viene scoperto e condannato a morte.

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