L’Europa della Restaurazione

IL CONGRESSO DI VIENNA

Nell’ottobre del 1814 gli Stati europei si riuniscono a Vienna in un Congresso, per decidere i nuovi confini geografici e politici dell’Europa. Il Congresso segue i principi della legittimità (chi era re deve tornare ad esserlo), e dell’equilibrio. Inoltre i sovrani d’Austria, di Russia e di Prussia formano un’alleanza militare, la Santa Alleanza.

I MOTI DEL 1820-21

Per sfuggire alle polizie della Santa Alleanza, gli intellettuali liberali creano società segrete, la più diffusa delle quali è la Carboneria . Moti rivoluzionari scoppiano, tra il 1820 e il 1821, in Spagna, Portogallo, Regno delle Due Sicilie e Piemonte, ma falliscono tutti. In Italia inizia il periodo del Risorgimento. I moti falliscono perché: le società sono segrete e quindi è impossibile diffonderne le idee, i rivoluzionari non conoscono i problemi dei popoli e non c’è un disegno politico comune. Clero e nobiltà sono contro i rivoluzionari.

L’INDIPENDENZA DELLA GRECIA

La Grecia diventa indipendente (1829), liberandosi dall’Impero Ottomano grazie all’aiuto di Francia, Inghilterra e Russia, che vogliono avere più controllo nel Mediterraneo.

ANCHE L’AMERICA LATINA È ATTRAVERSATA DA NUOVI FERMENTI

Tra il 1820 e il 1825 gli Stati dell’America Latina si liberano dal controllo di Portogallo e Spagna. Cercano di unire alcuni Stati latinoamericani in una Confederazione, ma non ci riescono; inoltre la lotta per la liberazione, condotta dai discendenti dei coloni europei, non porta miglioramenti alle classi più povere.

I MOTI DEL 1830-31

Il 27 luglio 1830 il popolo di Parigi si ribella contro Carlo X. Lottano insieme borghesi liberali e popolani, ma sono i borghesi a guidare l’insurrezione, chiamando al trono Luigi Filippo d’Orléans. Nel resto d’Europa il Belgio riesce a staccarsi dall’Olanda; la Polonia, divisa fra Austria, Prussia e Russia, lotta per l’indipendenza, ma viene occupata dall’esercito dello zar. In Italia i moti scoppiati nel 1830-31 sono soffocati dall’Austria.

IL TENTATIVO DI GIUSEPPE MAZZINI

Il fallimento dei moti del 1820-21 e di quelli del 1830-31 convince Giuseppe Mazzini della necessità di superare la Carboneria. Egli è certo che, senza un programma chiaro e senza l’aiuto del popolo, nessuna rivoluzione può avere successo. Nel suo programma è previsto che l’Italia diventi una Repubblica; per realizzarlo fonda a Marsiglia la “Giovine Italia”. Ma anche le sue iniziative falliscono.

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