La decolonizzazione

IL TRAMONTO DI UN’EPOCA

Dopo la fine della guerra, le colonie dell’Asia e dell’Africa ottengono in pochi decenni l’indipendenza dalle potenze europee (“decolonizzazione”). Gli USA e l’URSS approfittano della debolezza dell’Europa per imporre la loro influenza su ex colonie ricchissime di materie prime indispensabili alle industrie.

L’INDIPENDENZA DELL’INDIA

Nel 1947 l’India ottiene l’indipendenza dalla Gran Bretagna grazie soprattutto all’opera di Gandhi. I contrasti fra Indù e Musulmani danno vita a due Repubbliche: l’Unione Indiana (indù) e il Pakistan (musulmano). Nel 1971 si stacca dal Pakistan il territorio orientale che prenderà il nome di Bangladesh.

L’INDIPENDENZA DELLE COLONIE AFRICANE

In Algeria il Fronte di Liberazione Nazionale combatte contro la Francia una lunga e dura lotta per l’indipendenza, che sarà concessa nel 1962. L’Angola e il Mozambico ottengono la libertà dal Portogallo nel 1975, il Kenya dall’Inghilterra nel 1963.

L’APARTHEID IN RHODESIA E SUDAFRICA

L’indipendenza dà vita, in Sudafrica e in Rhodesia, a Stati governati dai bianchi, che godono di maggiori diritti rispetto ai nativi. Nel 1991, in Sudafrica, l’apartheid viene abolita. Le prime elezioni aperte a tutti (1994) sono vinte dall’ANC (African National Congress) e Mandela è il nuovo Presidente della Repubblica Sudafricana.

I PROBLEMI DEI NUOVI STATI

Alcuni Paesi lasciano il controllo delle immense ricchezze di materie prime alle grandi compagnie occidentali. Altri Paesi invece nazionalizzano miniere, terre e risorse per controllare direttamente le loro fonti di guadagno. In entrambi i casi si devono alleare o con il Blocco comunista o con il Blocco occidentale. Nel 1955 alcuni Stati, in una Conferenza in Indonesia, cercano una terza via, il non-allineamento (da qui l’appellativo “Terzo Mondo”).

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