Il Regno d’Italia

UN’ITALIA POCO UNITA

Le popolazioni dell’Italia appena unita sono profondamente divise dalle differenze di abitudini e tradizioni culturali. Povertà e analfabetismo sono diffusi.

LA DESTRA AL GOVERNO

La Destra, conservatrice , guida il Paese dal 1861 al 1876. Il Governo estende a tutto il Paese lo Statuto albertino del 1848 e il modello di governo piemontese. Sono unificati il sistema monetario, con l’adozione della lira, e il sistema dei pesi e delle misure.

LA QUESTIONE MERIDIONALE

I problemi sociali che non sono stati risolti portano a gravi disordini, soprattutto nel Sud, dove torna il fenomeno del brigantaggio. La reazione del Governo è durissima.

LA TERZA GUERRA D’INDIPENDENZA

Nel 1866 l’Italia combatte contro gli Austriaci al fianco dei Prussiani, che trionfano. L’Italia, malgrado abbia subito due gravi sconfitte, ottiene il Veneto grazie alle vittorie dell’alleato.

ROMA CAPITALE

L’Italia sposta la capitale da Torino a Firenze. Nel 1870, approfittando della sconfitta di Napoleone III, subìta ad opera dei Prussiani, l’Italia può “conquistare” Roma, che diventa la capitale del Regno.

LA SINISTRA AL GOVERNO

La Destra perde le elezioni del 1876: fino al 1887 l’Italia sarà guidata dalla Sinistra, che realizzerà riforme importanti, utilizzando il metodo del “trasformismo”. Il Governo crea con l’Austria e la Germania, nel 1882, la Triplice Alleanza, un patto militare difensivo.

LE PRIME LOTTE DEI LAVORATORI

I lavoratori capiscono di aver bisogno di unirsi in associazioni. Nascono il Partito socialista, le organizzazioni cattoliche e i Fasci siciliani.

IL GOVERNO CRISPI

Nel 1887 capo del Governo è Francesco Crispi. Governa in modo autoritario e favorisce le classi sociali più abbienti. Nel 1890 riforma il Codice penale, elimina la pena di morte e riconosce il diritto di sciopero, ma limita la libertà di associazione e concede molto potere alla polizia.

LE LOTTE SOCIALI DI FINE SECOLO

Umberto I e le forze reazionarie cercano di spingere ancora di più verso l’autoritarismo: scoppiano rivolte e manifestazioni; nel 1900 l’anarchico Gaetano Bresci uccide Umberto I.

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