Tra il 1850 e il 1900 l’Inghilterra diventa la prima potenza del mondo: è l’età vittoriana (da Vittoria, regina dal 1837 al 1901). Sia i conservatori sia i liberali basano la loro politica sul liberalismo economico e aiutano il Paese nel cammino verso la democrazia. Ai lavoratori viene dato il diritto di associazione in sindacati e quello di sciopero. In politica estera l’Inghilterra continua l’espansione coloniale.
A Parigi viene proclamata la Terza Repubblica francese. Il popolo parigino crea un Governo autonomo a carattere socialista, la Comune, che viene però abbattuto dalle forze regolari francesi. Nel 1875 il Governo della Terza Repubblica francese approva una nuova Costituzione.
La Prussia unifica la Germania in un unico Stato. Otto von Bismarck attacca e sconfigge gli Austriaci. Nel 1871 viene proclamato il Secondo Reich, guidato da Guglielmo I.
La Russia è una potenza militare, ma è molto arretrata economicamente. Dopo la sconfitta nella Guerra di Crimea, i contadini si ribellano e obbligano il nuovo zar, Alessandro II, ad abolire la servitù della gleba (1861).
In seguito alla forte emigrazione negli Stati Uniti inizia l’espansione verso Ovest. Nel 1848 viene scoperto l’oro in California. I pionieri fondano villaggi e città, ma invadono le terre abitate dagli indigeni, i Pellirosse. Tra il 1861 e il 1865 si combatte negli Stati Uniti la guerra civile (detta “seccessione”) fra gli Stati del Nord e quelli del Sud. I primi sono più industrializzati e contrari allo schiavismo. Nel 1865 il Sud si arrende. Dopo la guerra civile gli Stati Uniti vivono un periodo di grande crescita economica, reso possibile dal fatto che gli imprenditori hanno una libertà di iniziativa totale e che il suolo ha enormi ricchezze naturali.
Nel corso del secolo Cina e Giappone cominciano il loro cammino verso il progresso e di apertura verso l’Occidente.