I Franchi sono una popolazione di origine germanica che, tra il V e il VI secolo, si stabilisce in Gallia. Seguendo il loro re Clodoveo, appartenente alla dinastia merovingia, i Franchi si convertono al Cattolicesimo, guadagnandosi le simpatie del Papato. Ai Merovingi succede la dinastia dei Carolingi con Pipino il Breve che, per ordine del papa, combatte contro i Longobardi, le cui terre sono donate al pontefice: nasce lo Stato della Chiesa.
Il figlio di Pipino, Carlo, nel 773 sconfigge definitivamente i Longobardi. Batte poi Sassoni, Bàvari e Àvari spingendosi a Occidente fino al fiume Ebro, in Spagna. Egli unisce quindi un grande territorio; papa Leone III, la notte di Natale dell’ 800, lo incorona imperatore: nasce il Sacro Romano Impero.
Carlo Magno divide l’Impero in contee, le regioni più interne, e marche, le terre di confine, affidate ad aristocratici legati a lui da rapporti di fedeltà; i nobili (vassalli) giurano infatti all’imperatore fedeltà e aiuto in caso di guerra. Il sovrano, a sua volta, offre loro la sua protezione e concede lo sfruttamento di terre, che formano il feudo.
Conti e marchesi fanno rispettare le leggi imperiali, chiamate “capitolari”, su tutto il territorio. I missi dominici controllano i nobili per conto dell’imperatore.
L’imperatore incoraggia il rinnovamento economico e culturale. Apre nuove scuole, per educare futuri funzionari scelti non più solo tra i figli dei nobili. Il ciclo scolastico è diviso in tre fasi: istruzione elementare, istruzione artistico-scientifica e istruzione teologica. Carlo inoltre chiama intorno a sé i più famosi intellettuali del suo tempo, che riunisce nella Scuola Palatina, ad Aquisgrana. Nelle abbazie viene elaborata la “minuscola carolina”, una nuova scrittura, di facile lettura.
Il sistema politico di Carlo Magno si basa sull’economia agricola: la terra è organizzata in grandi aziende che si chiamano curtis , dove lavorano servi e contadini.
Sono divise in pars dominica (del signore) e pars massaricia, composta da piccole fattorie date ai coloni, che in cambio devono pagare tributi molto alti e sottoporsi alle corvées (giornate di lavoro nei terreni del signore o nella villa padronale). Nella curtis vivono e lavorano schiavi, servi, artigiani e contadini liberi. I prodotti ottenuti vengono per la maggior parte consumati nella curtis stessa.