Nel tempo la situazione politica nei territori tedeschi e italiani, troppo frammentati, diventa ingovernabile. Ottone I di Sassonia, nel 936, riesce a farsi accettare come sovrano dai feudatari tedeschi: si fa incoronare re di Germania e, nel 951, re d’Italia, unendo i due regni. Nel 962 il papa lo riconosce come imperatore: nasce così il Sacro Romano Impero Germanico. Rispetto al precedente Impero di Carlo Magno rimane esclusa la Francia. Ottone riconosce lo Stato della Chiesa, ma nel 962 emana il Privilegium Othonis, secondo cui il papa può essere eletto soltanto se l’imperatore è d’accordo.
IL RINNOVAMENTO DELLA CHIESA
Dopo il Mille la Chiesa entra in un periodo di profonda crisi; i preti non rispettano più regole come quella di non sposarsi e inoltre vendono ciò che è sacro come si fa con gli oggetti (è la simonìa). L’imperatore dà ad alcuni vescovi le investiture feudali, da cui il nome di vescovi-conti, e a causa di questo essi trascurano i loro compiti spirituali. Il potere politico del papa aumenta così tanto che la Chiesa bizantina reagisce con lo Scisma d'Oriente (1054), dal quale nasce la Chiesa ortodossa. Per opera di monaci fedeli al messaggio del Vangelo nascono nuovi Ordini monastici: quello Cluniacense (dall’abbazia di Cluny, in Francia) che segue la Regola di San Benedetto; quello dei Cistercensi che si impegnano a migliorare il mondo sia sotto l’aspetto spirituale sia sotto quello materiale; e quello dei Certosini che pregano in solitudine.
Per liberare la Chiesa dal potere e dalle decisioni dell’imperatore, il papa elimina il Privilegium Othonis: il papa sarà eletto solo dai vescovi, anche nel caso in cui l’imperatore non fosse d’accordo; inoltre Gregorio VII, nel 1075, con il Dictatus Papae, dichiara che il potere del papa di Roma è superiore a quello di ogni altra autorità terrena, anche a quello dell’imperatore.
Di conseguenza, tra XI e XII secolo, Papato e Impero lottano duramente per stabilire chi ha il diritto di nominare i “vescovi-conti”: è la lotta per le investiture. Poiché l’imperatore, Enrico IV, cerca di mettere i vescovi tedeschi contro il papa, quest’ultimo lo scomunica. L’imperatore, per evitare le conseguenze della scomunica, che potrebbe portare alla disobbedienza dei sudditi, chiede il perdono del papa. Nel 1122, quando ormai Gregorio ed Enrico sono morti, si arriva al Concordato di Worms, con cui viene riconosciuto al papa il diritto di scegliere i vescovi e affidare loro il potere spirituale; all’imperatore rimane il diritto di attribuire il potere politico.