Economia e squilibri del mondo globale

Il mondo negli ultimi anni è stato caratterizzato dalla globalizzazione, ovvero dalla possibilità di scambiare capitali, merci e informazioni in tutto il mondo.

I Paesi del mondo si dividono a seconda della loro ricchezza in Paesi ricchi e Paesi poveri, oppure Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo.
Esistono molti modi di misurare la ricchezza di un Paese: il più diffuso è il PIL, il Prodotto Interno Lordo, che indica la ricchezza prodotta in un anno.

La globalizzazione ha trasformato i Paesi tecnologicamente avanzati dando origine a un tipo di economia chiamato new economy, in cui sono più importanti i servizi rispetto alla produzione industriale.

Il sistema economico di ogni Paese è diviso in settori: il settore primario (agricoltura, allevamento, pesca); il settore secondario (industria e artigianato); il settore terziario (trasporti, commercio e servizi) e il cosiddetto terziario avanzato (nuove tecnologie e sistemi di informazione e comunicazione).

Nel settore primario i Paesi ricchi producono molto impiegando pochi addetti. Si coltiva in modo intensivo soprattutto con l’uso di macchinari. Nei Paesi più poveri, invece, l’agricoltura è di sussistenza (per l’autoconsumo) o di piantagione (per le monocolture, coltivate in modo estensivo).

Nel settore secondario gli ultimi decenni hanno visto molte industrie trasferire gli stabilimenti produttivi dai Paesi industrializzati a quelli a basso reddito per ridurre i costi della manodopera. Nei Paesi avanzati sono rimaste le industrie ad alto contenuto tecnologico.

Il settore terziario si è sviluppato fortemente in tutto il mondo, ma in particolare nei Paesi ricchi, dove è presente una grande rete di trasporti, che favorisce i commerci, e una forte concentrazione di servizi finanziari e legati all’informatica.

L’economia, il mercato e il capitalismo globali hanno però accentuato le disuguaglianze, e in alcuni continenti, come in Africa, molte persone vivono nella povertà, mancando spesso del loro minimo fabbisogno alimentare. La cooperazione internazionale e i movimenti sociali propongono un cambio di paradigma dell’economia globale.

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