Dopo la morte di Domiziano iniziò il cosiddetto principato d’adozione: per quasi tutto il II secolo d.C. fu l’imperatore in carica a scegliere il proprio successore. Inoltre, la pratica dell’adozione dette la possibilità di accesso al principato anche ai cittadini di origine provinciale e ai generali che comandavano le truppe stanziate lontano da Roma.
Il primo di questi fu Marco Ulpio Traiano, che si dimostrò un ottimo imperatore: infatti, durante il suo lungo regno, durato quasi vent’anni, l’Impero romano raggiunse la sua massima espansione e l’apogeo della sua prosperità.Alla sua morte gli successe Adriano, che accantonò la politica di conquista per dedicarsi al rafforzamento dei confini dell’Impero, ordinando la costruzione di una muraglia in pietra, lunga 118 km, costellata di torri di guardia e di avvistamento, conosciuta ancora oggi come il Vallo di Adriano. Adriano, individuò come suo successore Antonino Pio, di origine gallica e di estrazione sociale non nobile, che si dimostrò un attento amministratore, incoraggiò l’istruzione pubblica e dedicò particolare cura ai diritti della persona, con l’intento di promuovere una maggiore equità sociale.
Nel 161 d.C. salì al potere Marco Aurelio, noto per i suoi studi di filosofia, sotto il cui regno la pax romana fu bruscamente interrotta, e il suo governo fu caratterizzato da frequenti ribellioni nei territori più lontani.Con Marco Aurelio terminò il meccanismo dell’adozione nella successione: infatti, alla sua morte, salì al trono suo figlio Commodo, che si dimostrò dispotico e incapace di governare, tanto che in breve tempo dissipò i positivi risultati conseguiti dai suoi predecessori.
Dopo il regno di Commodo seguì un lungo periodo di anarchia, da cui uscì vincitore Settimio Severo, che, una volta diventato imperatore, diede inizio alla dinastia dei Severi. Dunque Settimio Severo ripristinò la successione ereditaria e, grazie alle sue riforme, assicurò all’Impero un periodo di prosperità.Questa fase di relativa stabilità si interruppe quando salì al trono il figlio di Settimio Severo, Caracalla, il quale governò in maniera dispotica, dissipando le casse dello Stato. Alla sua morte si susseguirono al potere altri imperatori della dinastia dei Severi, ma gli intrighi di palazzo causarono la morte prima di Eliogabalo, e poi di Alessandro Severo, con cui si estinse la dinastia dei Severi