L’Europa feudale

Nell’843, anno della morte di Ludovico il Pio, l’Impero venne diviso tra i suoi figli: i territori orientali furono affidati a Ludovico II il Germanico, quelli occidentali andarono a Carlo il Calvo, e le terre in mezzo, comprese tra Italia e Paesi Bassi, toccarono a Lotario, il quale conservò anche il titolo imperiale. I successori di Carlo Magno, per consolidare il proprio potere, strinsero numerose alleanze con i signori locali: nacque così il rapporto di vassallaggio, in cui un signore (vassallo) giurava fedeltà al sovrano, ricevendo in cambio la concessione di un beneficio (feudo). Nell’877 il capitolare di Quierzy, emanato da Carlo il Calvo, stabilì che, in caso di morte improvvisa del titolare di un beneficio feudale in una spedizione militare, il feudo sarebbe passato a un suo erede.

Tra il IX e il X secolo l’Europa subì nuove invasioni. Da sud-est arrivarono i Saraceni, che conquistarono gran parte delle terre affacciate sul Mediterraneo: si insediarono anche in Sicilia, dove fondarono un emirato con capitale Palermo.I territori occidentali, invece, erano preda delle incursioni degli Ungari, che furono fermati nel 955 nella battaglia di Lechfeld.
Da nord giunsero i Vichinghi o Normanni, che nelle loro scorrerie razziavano ogni ricchezza trasportabile, grazie all’uso di imbarcazioni agili e affusolate (i drakkar). Nel 911 il capo vichingo Rollone ricevette da Carlo il Semplice il titolo di duca di Normandia, diventando così vassallo dei re franchi. Nel 1066 Guglielmo il Conquistatore attraversò il Canale della Manica con un esercito agguerrito e, sconfitti gli Anglosassoni ad Hastings, fu incoronato re d’Inghilterra. Agli inizi dell’XI secolo altri gruppi di Normanni si spinsero invece fino al Sud Italia: qui la famiglia Altavilla creò un Regno, i cui confini comprendevano gran parte dell’Italia meridionale e la Sicilia. Dal Nord Europa si mossero anche i Vareghi: nel 987 Vladimir il Grande fondò a Kiev un principato, che costituì il nucleo territoriale originario del futuro Impero russo.
Per difendersi dalle incursioni esterne i vassalli iniziarono a cingere con possenti mura e palizzate le proprie residenze, dando vita al fenomeno dell’incastellamento: i castelli divennero la manifestazione del potere feudale.

Nel 962 Ottone I fu incoronato imperatore a Roma e diede inizio al Sacro romano impero germanico. Il nuovo imperatore concesse benefici a vescovi e abati: nacquero così i vescovi-conti, che non potevano trasmettere il loro beneficio a eredi per cui, alla loro morte, le terre tornavano nelle mani dell’imperatore. A lungo andare, questo determinò il cedimento morale di parte del clero, che assunse uno stile di vita poco consono al loro ruolo ecclesiastico.

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