Nel 771 Carlo, chiamato poi Magno per le sue grandi conquiste, divenne re dei Franchi. Il nuovo sovrano era figlio e successore di Pipino il Breve della dinastia dei Pipinidi, che circa vent’anni prima avevano sostituito la dinastia dei Merovingi alla guida del Regno.
Sotto la guida di Carlo, l’esercito franco avviò un’importante campagna espansionistica al fine di soddisfare le aspirazioni dell’aristocrazia militare e rafforzare i confini. Infatti, tra il 772 e l’804, Carlo intraprese una serie di campagne militari tra cui quella contro i Sassoni, che, una volta sconfitti, furono convertiti con la forza al Cattolicesimo, e quella contro gli Àvari, un popolo proveniente dalla Pannonia e dalla Transilvania.Nel 778 Carlo andò in aiuto del governatore arabo di Barcellona contro l’emiro di Cordova per ottenere la città di Saragozza in cambio del soccorso prestato, ma la resistenza opposta dalla città aragonese convinse i Franchi a ritirarsi. A Roncisvalle, sulla via del ritorno, la retroguardia dell’esercito franco, guidata dal paladino impero Rolando, fu assalita dai montanari baschi.In Italia Carlo conquistò il Regno dei Longobardi, dopo aver sconfitto il re Desiderio, e assunse il titolo di rex Longobardorum.
Nella notte di Natale dell’800, Carlo Magno fu incoronato imperatore dei Romani da Papa Leone III: nacque il Sacro romano impero, che il sovrano riteneva erede dell’Impero romano d’Occidente. In tal modo l’intero Occidente fu sottratto all’influenza politica e religiosa dell’Impero bizantino.
Carlo Magno, per governare questo grande territorio, istituì un apparato amministrativo centralizzato, che aveva la sede principale nel palazzo imperiale di Aquisgrana.
Il territorio fu diviso in contee, governate dai conti, che amministravano la giustizia e reclutavano soldati a sostegno delle guerre dell’imperatore.
Le regioni di confine, dette marche, furono affidate ai marchesi, che avevano l’obbligo di organizzare la difesa contro eventuali attacchi esterni.L’operato dei conti e dei marchesi era sottoposto a controllo da inviati nominati dal sovrano e detti missi dominici.
Su tutto il territorio vigevano leggi emanate dal sovrano e uguali per tutti, i capitolari.
Carlo mostrò grande interesse per la cultura e favorì l’istituzione di scuole in tutto l’Impero, a cominciare dalla sede imperiale, dove sorse la Schola palatina, presso la quale operarono i maggiori intellettuali del tempo. Questi provvedimenti di Carlo dettero origine alla cosiddetta rinascita carolingia.