La Mesopotamia indica una fascia di terra nel Vicino Oriente situata fra i fiumi Tigri ed Eufrate. Qui sono nate le prime grandi civiltà della storia; tra le più importanti troviamo quelle dei Sumeri, degli Accadi e dei Babilonesi. Lo sviluppo di queste civiltà è stato determinato sia dalla fertilità del territorio, resa possibile dallo sviluppo di sistemi di irrigazione, sia dalla sua conformazione pianeggiante, che ha favorito gli scambi commerciali.
La prima civiltà che si sviluppò fu quella dei Sumeri che costruirono una serie di grandi centri urbani (i principali erano Uruk e Ur), organizzati come città-stato, indipendenti le une dalle altre.
Ogni città era considerata proprietà di un dio, in onore del quale veniva eretto un tempio, la ziqquratt. Il tempio era il centro della vita religiosa, economica e politica della città.
Con il passare del tempo la vita sociale divenne sempre più complessa e al sacerdote si affiancò il sovrano che deteneva il potere di amministrare la città, comandare l'esercito e amministrare la giustizia.
In questo primo periodo della civiltà sumera venne inventata la scrittura (metà del IV millennio a.C.).
La civiltà sumera ebbe un arresto in seguito all’invasione di una popolazione nomade, gli Accadi. Questi, a partire dal 2330 a.C., fondarono il primo vasto Regno della storia con il re Sargon.
Nel 1792 a.C. nacque il primo Impero babilonese culturalmente affine ai Sumeri. La città più importante era Babilonia.
La società era dominata dalla figura del sovrano che riuniva in sé il potere legislativo, esecutivo e giudiziario.
Il primo imperatore babilonese fu Hammurabi, che emanò il primo codice di leggi scritte giunto fino a noi (il codice di Hammurabi).