La Grecia dell'età classica

Pericle, pronipote di Clistene, dominò la scena politica ateniese per oltre trent’anni, dal 461 fino al 429 a.C. Salito al potere dopo l’assassinio di Efialte, Pericle promosse una serie di importanti riforme in senso democratico .

Una delle prime misure adottate fu la reintroduzione del sorteggio per le cariche pubbliche: in questo modo venne garantito a tutti i cittadini la possibilità di accedere a qualsiasi livello della vita politica. Inoltre introdusse l’indennità giornaliera per i pubblici incarichi. Tuttavia, nel 451 a.C., Pericle fece approvare una legge sulla cittadinanza, che limitava tale diritto ai soli figli di genitori entrambi ateniesi e liberi: in tal modo il numero dei cittadini a pieno titolo si ridusse.

Pericle mirava ad affermare l’egemonia di Atene in Grecia e nel Mediterraneo. Nel 449 a.C. venne stipulata la pace di Callia con l’Impero persiano, che rinunciava così al controllo delle città greche della Ionia e ritirava la propria flotta dal Mar Egeo. Intanto Pericle potenziò la flotta ateniese, intensificò gli scambi commerciali e riuscì a imporsi sulle póleis della lega di Delo, influenzandone le scelte politiche e trasferendo il tesoro della lega stessa ad Atene.

La crescente potenza ateniese e la sua politica aggressiva non sfuggirono a Sparta, che nel 431 a.C. invase l’Attica dando così inizio alla Guerra del Peloponneso. Pericle impostò fin da subito una tattica basata sulla prudenza ed evitò gli scontri in campo aperto, consapevole della sua superiorità navale. Alla sua morte, causata da un’epidemia, il suo successore Cleone seguì invece una tattica aggressiva che determinò gravi disastri.

Dopo una prima fase del conflitto, che terminò con la pace di Nicia fra Atene e Sparta, la guerra si spostò in Sicilia, dove l’esercito ateniesi venne sconfitto da quello spartano. Grazie all’appoggio dell’Impero persiano, Sparta riuscì a imporsi su Atene e nel 404 a.C. il comandante spartano Lisandro occupò la pólis mettendo fine alla Guerra del Peloponneso. Ad Atene venne instaurato un regime oligarchico filospartano con a capo i Trenta tiranni.

La supremazia di Sparta durò poco: le rivalità fra le póleis e le continue guerre avevano provocato una profonda crisi sociale ed economica in Grecia. Di tale situazione di instabilità e debolezza, ne approfitteranno i grandi Imperi confinanti.

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