Sparta e Atene

Sparta ed Atene erano due póleis. molto diverse l’una dall’altra.
Sparta, di origine dorica, era una città conservatrice e aristocratica, chiusa in se stessa e per niente propensa ai cambiamenti.

La società era composta da spartiati, perieci e iloti. I primi erano una casta guerriera e detenevano il potere. Ai perieci era garantita la libertà, ma non i diritti politici; gli iloti erano gli schiavi.
La vita di tutti gli spartiati era regolata dallo Stato. I giovani erano sottoposti a una rigida educazione collettiva. Agli spartiati lo Stato, come ricompensa per l’impegno militare, assegnava un appezzamento di terra e un numero di schiavi, gli iloti, per coltivarlo.

L’ordinamento politico della pólis spartana poggiava su quattro organismi: la diarchia, la gherusìa, l’apèlla e l’eforato.

Atene era di origine ionica, aperta, innovatrice e democratica con un governo oligarchico.
Gli organi della pólis erano tre: l’arcontato, l’areopago e l’ecclesia. Il coinvolgimento delle classi popolari nel governo della pólis era maggiore rispetto a Sparta.

Nel 594 a.C. ad Atene le riforme di Solone diedero risposta alle richieste della classe emergente dei mercanti, che rivendicavano un ruolo nel governo della città. Solone divise la società in quattro classi sulla base del censo. I membri delle prime due classi potevano diventare arconti e far parte dell’areopago. Tutti i cittadini maschi in grado di portare le armi e di almeno venti anni facevano parte, invece, dell’ecclesia.

Solone istituì anche l’eliea, un tribunale popolare che si riuniva all’aperto e che si occupava delle cause civili e dei ricorsi dei cittadini contro le decisioni degli arconti tesmoteti. Potevano far parte dell’eliea tutti i cittadini sopra i trent’anni. I giudici erano eletti annualmente per sorteggio in numero di 600 per tribù: il loro numero complessivo era 6.000 e, dopo aver prestato giuramento, erano divisi fra i differenti tribunali civili.

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