La Preistoria è il lunghissimo periodo che precede l’invenzione della scrittura.
Si suddivide in quattro periodi, in relazione alla diversa lavorazione della pietra.
Le prime forme artistiche preistoriche sono pitture e incisioni rupestri, attribuite all’Homo Sapiens Sapiens. A seconda della tecnica adottata, queste immagini sono di due tipi:
Le caratteristiche dell’arte paleolitica sono un’attenta osservazione della realtà e la conoscenza dei materiali e delle tecniche da utilizzare.
La scoperta, nell’Ottocento, della grotta di Altamira in Spagna fece comprendere agli studiosi una nuova visione dell’età preistorica: la rappresentazione degli animali aveva un significato propiziatorio e non descrittivo.
Dello stesso periodo delle pitture rupestri sono le veneri o grandi madri, piccolissime sculture in osso o in pietra che rappresentano in modo schematico le figure femminili e rimandano al culto della fecondità, cioè della dea Madre Terra.
Il Neolitico è caratterizzato dalla scoperta dell’agricoltura e dalla pratica dell’allevamento di ovini e bovini.
Questo cambiamento comporta la sedentarizzazione: nascono i primi villaggi in cui ogni individuo ha un compito e un ruolo particolare.
Si impara a lavorare l’argilla e a creare nuovi utensili di uso quotidiano e oggetti rituali.
Compaiono le prime costruzioni megalitiche, edifici costruiti con massi di pietra giganteschi, che sono di tre tipi:
Il più famoso complesso megalitico è quello di Stonehenge, nell’Inghilterra meridionale.
In Sardegna nasce la civiltà nuragica, che si sviluppa durante l’età del bronzo.
I nuraghe sono torri a forma di tronco di cono, a più piani, costruite a secco. Collocati spesso all’interno di un villaggio, occupano una posizione elevata a scopo difensivo.
Antiche sculture risalenti alla civiltà nuragica sono i Giganti di Mont’e Prana, statue in pietra alte più di 2 metri che rappresentano guerrieri, pugili e arcieri.