Le civiltà fluviali sono nate e si sono sviluppate in zone molto fertili vicino a corsi d’acqua dove si potevano praticare l’agricoltura e l’allevamento.
In seguito al progressivo aumento delle vie di comunicazione si creano le prime forme di commercio.
Lo scambio delle merci favorisce la nascita delle prime città, dove l’insediamento umano è favorito da innovazioni tecnologiche:
In Mesopotamia si sviluppano i primi centri urbani, grazie alla ricchezza del suolo e all’agricoltura.
La nascita delle prime città ha importanti conseguenze culturali, tra cui l’invenzione della scrittura cuneiforme, fatta di segni di forma triangolare impressi nell’argilla fresca.
La scrittura inizialmente viene utilizzata per i contratti e il resoconto degli scambi commerciali, in seguito anche per scrivere leggi o opere letterarie come la storia di Gilgamesh, il primo poema epico della storia.
Si crea un ordine sociale: il potere è in mano a un re-sacerdote, affiancato dai sacerdoti che esercitano il potere religioso.I Sumeri
L’edificio principale della città-stato sumera è la ziqqurat, una piramide a gradoni costruita con mattoni in argilla mischiata a paglia e asciugata al sole. Alla sommità si trova il tempio del dio, più in basso l’abitazione del re e le stanze dei sacerdoti e per ultimo i magazzini.
I Sumeri realizzano per primi statuette votive e opere decorative che forniscono la narrazione di fatti ed eventi.
L’opera più famosa è lo stendardo di Ur, una tavola di legno lavorato su entrambe le facce, con inserti di vari materiali, che rappresentano da un lato la guerra e dall’altro la pace.
Babilonesi, Assiro e Persiani
Dopo i Sumeri, la Mesopotamia viene conquistata dai Babilonesi. Il loro re, Hammurabi, crea il primo codice di leggi scritto della storia, che è giunto fino a noi nella famosa Stele di Hammurabi.
In seguito Assiri e Persiani introducono alcune innovazioni architettoniche come i giardini pensili e grandi opere di fortificazione e difesa.
Durante il regno di Nabucodonosor, sovrano persiano, la capitale Babilonia è circondata da possenti mura su cui si aprono le porte di accesso alla città; una delle porte più belle è la porta di Ishtar.
La civiltà egizia si sviluppa lungo il corso del fiume Nilo, i cui cicli di piena e siccità determinano la vita, i periodi di lavoro e di riposo, la religione e l’arte dell’antico Egitto.
Il faraone non è solo il re dell’Egitto, ma l’incarnazione di Horus, il dio del sole; se ne deve quindi garantire la vita eterna dopo la morte tramite la mummificazione.
Il ruolo del faraone e l’importanza della religione sono testimoniati dalle piramidi, dai templi e dalle tombe scavate nella montagna: costruite con materiali duraturi, sono dipinte da immagini e geroglifici, una scrittura formata da disegni, simboli e segni.
Le piramidi
Gli Egizi costruiscono tombe grandiose per dimensioni e struttura.
Le prime tombe monumentali (màstaba) sono di forma tronco-piramidale; successivamente, dalla sovrapposizione di più màstabe di dimensioni ridotte, nasce la piramide a gradoni.
A poco a poco le piramidi assumono una forma geometrica con le facce lisce: si costruiscono in questo modo, nella piana di Gizah, le tre colossali piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, posizionate secondo l’allineamento delle stelle.
A protezione del complesso di tombe è posta la colossale scultura della Sfinge: un leone sdraiato (simboleggia la forza) con testa umana (simboleggia la saggezza).
All’interno delle piramidi il sarcofago era nascosto in una serie di cunicoli ciechi, per impedirne l’accesso ai saccheggiatori di tombe. Una delle poche tombe ritrovate intatte è quella del sovrano Tutankhamon.
L’età dei templi
La fase del Nuovo Regno in cui la capitale dell’Egitto viene spostata a Tebe, per proteggerla contro gli attacchi dal mare, è definita «età dei templi».
I faraoni fanno edificare Karnak e Luxor, i due più famosi centri sacri dell’Egitto.
I templi, di dimensioni straordinarie, si dividono in:
La scultura
La scultura monumentale è considerata un completamento dell’architettura perché contribuisce a rendere eterno il ka, cioè lo spirito del faraone.
Tutte le statue celebrative rispecchiano un modello fisso (canone) basato su misure, posizioni e atteggiamenti prestabiliti e sempre uguali. I caratteri individuali sono limitati al volto e al nome del personaggio raffigurato (cartiglio).
Il rigido rispetto per le forme tradizionali viene infranto durante il regno del faraone Akhenathon che fa realizzare pitture e sculture più realistiche, molto diverse dalla tradizione ufficiale.
Le statue di personaggi privati o quelle che fanno parte del corredo funerario di un defunto rappresentano, invece, il carattere degli individui o gli aspetti della vita quotidiana.
La pittura
La pittura presente nelle grandi tombe serve a celebrare il defunto e presenta anche gli aspetti privati della sua vita in modo che possa riviverli dopo la morte.
Gli elementi fondamentali del codice della pittura sono la contemporanea rappresentazione frontale degli occhi e delle spalle; il profilo del volto e del resto del corpo; i piedi affiancati per indicare il corpo fermo o un piede in avanti per indicare il movimento; la pelle rosso scuro per gli uomini e giallo ocra per le donne; il rispetto delle proporzioni basate su un reticolo di quadrati.