Il Seicento è un secolo di profondi cambiamenti nell’assetto politico, sociale e culturale dell’Europa.
Dal punto di vista politico, nella prima metà del secolo la Spagna ha un ruolo predominante, mentre nella seconda metà la Francia di Luigi XIV si afferma come potenza più importante. Stati come l’Inghilterra e l’Olanda assumono il ruolo di signori dei mari e dei commerci.
All’ascesa economica di questi due Paesi corrisponde, dal punto di vista sociale, uno sviluppo della borghesia mercantile.
In questo periodo si afferma la cosiddetta Scienza Nuova. Questo movimento, che considera la ragione come unico strumento di conoscenza, anche in opposizione a quanto viene affermato dai testi sacri, cioè dalla Bibbia. Elemento fondamentale è la teoria copernicana (o teoria eliocentrica), sostenuta anche da Galileo Galilei, per cui il Sole è immobile al centro del sistema solare mentre i pianeti gli ruotano intorno.
I cambiamenti politici e sociali condizionano anche l’arte. L’affermarsi della borghesia in Paesi come l’Olanda, infatti, allarga il ventaglio dei soggetti rappresentati a scene di vita quotidiana, ritratti di cittadini e commercianti e paesaggi naturali.
Allo stesso modo, la consapevolezza di un nuovo universo, spinge gli artisti a rivoluzionare anche l’arte, adottando nuovi tipi di rappresentazione:
Quest’arte così lontana dai princìpi di armonia ed eleganza del Rinascimento prende il nome di Barocco, probabilmente dal termine barrueca che in portoghese significa “perla di forma irregolare”.
Il Seicento viene definito età del Barocco. Il centro in cui nasce questo stile e dove si concentrano i suoi maggiori rappresentanti è Roma, dove i papi utilizzano le forme del Barocco per stupire e attirare il popolo e per affermare il loro potere.
Grazie a questo stile Roma si arricchisce di fontane e piazze scenografiche dove straordinari monumenti fondono insieme scultura e architettura.
A Roma, centro fondamentale del Barocco, i protagonisti sono Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) e Francesco Borromini (1599-1667). Una prima fase di collaborazione tra i due avviene all’interno della Fabbrica di San Pietro in cui insieme realizzano il grandioso baldacchino sotto la cupola della Basilica.
A questa fase segue però un netto distacco: Bernini realizza opere grandiose come la decorazione interna della Basilica e l’opera più significativa del rinnovamento, cioè la piazza antistante la Basilica stessa.
In età barocca la scultura è completamento fondamentale di ogni elemento architettonico. Carattere fondamentale della scultura di Bernini è l’eccezionale fantasia nell’accostare elementi apparentemente privi di collegamento fra loro e la capacità di animare i soggetti grazie ai drappeggi e al movimento delle figure.
Nel sud Italia diversi eventi contribuirono al diffondersi del nuovo stile in due regioni: in Sicilia, nella val di Noto, e in Puglia, con il cosiddetto Barocco leccese.
La rivoluzione scientifica influenza il terzo grande movimento pittorico seicentesco, il Naturalismo.
Gli studi di Galileo, infatti, che si serviva di invenzioni come il cannocchiale o il microscopio, permettono sia di entrare in contatto con gli astri, sia di indagare la natura scendendo in minuscoli dettagli. Nasce la natura morta: quadri che presentano oggetti, elementi vegetali o animali, senza figure umane, indagati con una precisione quasi fotografica. In Italia è la Canestra di frutta di Caravaggio a inaugurare questo genere pittorico.
Il Naturalismo, proprio per il suo carattere di analisi attenta della realtà, si presta alle cosiddette scene di genere in cui viene presentata la vita più umile e quotidiana.
L’altro grande protagonista della pittura olandese, Jan Vermeer (1632-1675), a differenza di Rembrandt ha vissuto un’esistenza molto appartata.
Le sue opere sono di solito scene di vita quotidiana o paesaggi dove la luce penetra ovunque, rendendo la comune realtà una visione quasi soprannaturale.