La prima metà dell’Ottocento
L’inizio dell’Ottocento è caratterizzato dal tentativo di cancellare le esperienze napoleoniche attraverso il Congresso di Vienna (1815), che pone le basi della Restaurazione.
Nonostante ciò, è impossibile cancellare gli ideali della Rivoluzione e la diffusione delle idee patriottiche, che porteranno, nel 1848, a moti rivoluzionari in tutta l’Europa, e in Italia al Risorgimento.
Nella seconda parte del secolo si affermano gli Stati nazionali che intraprendono l’azione di conquista di Paesi extraeuropei (imperialismo) per procurarsi le materie prime, indispensabili con la Seconda Rivoluzione Industriale. Questo fenomeno modifica definitivamente la società: si sviluppano una forte classe operaia e il proletariato, supportato dall’ideologia socialista.
Gli ultimi decenni, dominati da prosperità e ottimismo, saranno definiti Belle Époque, ma sfoceranno tragicamente nella Prima Guerra Mondiale (1914).
In questo secolo si sviluppano movimenti artistici molto diversi tra loro, in connessione con i grandi mutamenti politici e sociali.
Il Romanticismo inglese e tedesco: gli esseri umani e la natura
Già alla fine del XVIII secolo in Inghilterra e Germania nasce il Romanticismo, che esalta il sentimento e la componente irrazionale dell’essere umano, fino a presentarne anche i lati più oscuri (la malattia, la follia, le ossessioni).
Anche la Natura è vista come forza misteriosa, dalla quale l’essere umano si sente insieme attratto e spaventato, come si vede nelle opere dell’inglese William Turner Turner (1775-1851) e del tedesco Caspar Friedrich (1774-1840).
Questa sensazione di impotenza e attrazione insieme viene definita come sublime e caratterizza la pittura romantica.
Nella pittura di William Turner i dettagli del paesaggio vengono assorbiti in vortici di colore e di luce.
Anche quando affronta temi storici, i soggetti sono solo un pretesto per studiare gli effetti della luce e lasciarsi colpire dalla potenza delle forze naturali.
Diverso è l’approccio al mondo della natura di Caspar David Friedrich per cui soltanto attraverso la contemplazione del mondo naturale si può raggiungere Dio.
L’idea di un continuo dialogo con il mondo della natura per trovare risposta alle domande sul senso della vita accomuna Friedrich ai più grandi poeti romantici, come ad esempio Giacomo Leopardi.
Francisco Goya
In Spagna, l’interprete più significativo della sensibilità romantica è Francisco Goya (1746-1828), autore di ritratti della nobiltà spagnola e della famiglia reale in cui esprime una sottile ironia e un’acuta critica nei confronti del potere.
L’opera in cui Goya testimonia nel modo più profondo la tragedia di una Spagna travolta dall’attacco francese è Il 3 maggio 1808 a Madrid dove viene rappresentata la fucilazione dei patrioti spagnoli.
Goya mostra nelle Peinturas negras (pitture nere) e nelle incisioni chiamate Caprichos tutto l’orrore per una società in cui non esistono giustizia e bene: gli elementi mostruosi, le scene di stregoneria, i riti macabri si inseriscono nel filone “nero” o “gotico” del Romanticismo.