Roma
Il contesto storico
La storia di Roma si estende dal 753 a.C. al 476 d.C. e si può suddividere in tre periodi, corrispondenti alle diverse forme di governo dello Stato: periodo monarchico periodo repubblicano periodo imperiale La politica di conquiste militari adottata da Roma le permette di diventare capitale di un vastissimo territorio che occupa gran parte dell’Europa, il Medio Oriente fino alla Mesopotamia e il nord Africa. Dal III secolo in poi una serie di fattori politici interni (corruzione, lotte per la conquista del titolo imperiale, difficoltà a governare un territorio così vasto) e la pressione dei popoli barbarici che occupavano i territori oltre i confini dell’Impero, determinarono il declino di Roma, fino alla sua caduta, avvenuta con la presa di potere di Odoacre, re degli Eruli.
Le origini dell’arte romana
Nelle prime fasi di espansione i Romani dimostrano scarso interesse per l’arte, dedicandosi soprattutto alle conquiste militari e al rafforzamento politico e sociale. Inizialmente accettano i modelli e le forme dal mondo etrusco e dalla tradizione italica, preferendo sviluppare e perfezionare le tecniche edilizie e l’architettura destinata alla collettività. Con la conquista della Grecia i Romani ne adottano la cultura: filosofia, arte, opere, maestri e lingua. Molti capolavori greci, copiati da artisti romani e collocati nelle abitazioni dei ricchi, sono così diventati le migliori testimonianze dell’arte greca che sarebbe altrimenti andata perduta.
L’architettura
I Romani hanno fondato numerose città, basate sullo schema dell’accampamento militare, e hanno realizzato fognature, ponti, acquedotti e luoghi di riunione; per collegare i centri cittadini e per consentire all’esercito di muoversi più rapidamente, hanno costruito un’imponente rete di strade.Nella realizzazione di tutte queste strutture i Romani si sono serviti di tecniche costruttive e di ingegneria nuove e avanzate per l’epoca, fra cui l’arco etrusco.
La città
Le città romane si riferiscono al modello dell’accampamento militare, formato da un incrocio di vie parallele alle due strade principali: il cardo (orientato nord-sud) e il decumano (orientato est-ovest).Numerose strutture sono destinate alle esigenze dei cittadini: edifici per lo svago come teatri, circhi, anfiteatri (l’anfiteatro più famoso è il Colosseo a Roma); per l’igiene personale come le terme (le più imponenti sono le terme di Caracalla a Roma); spazi per la vita politica e sociale come i templi, le aree di mercato e le basiliche civili, concentrati nella zona del foro.Le città sono inoltre circondate da mura difensive in cui si trovano le porte di accesso e le torri di guardia.
LO SPLENDORE DELLA CAPITALE
La città di Roma, chiamata semplicemente Urbs, con il passare dei secoli si amplia in modo incontrollato diventando, però, disordinata e poco armoniosa.L’architettura a Roma, oltre ad avere funzioni di pubblica utilità, ha anche un carattere politico; Augusto e i suoi successori avviano quindi un processo di trasformazione e di abbellimento collocando nella città edifici e monumenti che celebrano lo Stato e il loro potere personale.Nei nuovi Fori Imperiali, accanto ai templi che celebrano l’imperatore, si costruiscono archi di trionfo e colonne coclidi, che non hanno una funzione pratica ma servono a esaltare la figura e le imprese di imperatori e comandanti.
LA CASA: INSULA, DOMUS E VILLA
I tipi di abitazione privata sono tre, in base alla ricchezza e al ruolo sociale dei proprietari: l’insula, la domus e la villa. La maggior parte delle persone abitava nelle insulae, grandi caseggiati a più piani che occupavano un intero isolato. Gli abitanti risiedevano nelle stanze dei piani alti, mentre il piano terra era occupato da botteghe. Erano edifici poco sicuri perché costruiti in legno e soggetti a incendi. La domus è l’abitazione signorile, destinata a una sola famiglia. Si sviluppa al massimo su due piani attorno a un atrio in cui si colloca l’impluvium, la vasca che raccoglie le acque piovane. Le stanze sono distribuite attorno all’atrio da cui prendono luce; dopo la conquista della Grecia, si aggiunge un secondo cortile, più grande e più interno, il peristilio, su cui si affacciano altre stanze, circondato da portici e con un giardino centrale con fontane e opere d’arte. Le stanze della domus vengono abbellite con affreschi e statue. La villa è la casa dei proprietari terrieri. In origine comprendeva tutti gli edifici destinati a contenere attrezzi, animali e materiali vari per l’agricoltura; in un secondo tempo diventa un luogo di svago lontano dagli impegni della capitale.
La pittura
Gli affreschi e i mosaici, usati per decorare rispettivamente le pareti e i pavimenti, ci permettono di avere una conoscenza approfondita della pittura romana.
I QUATTRO STILI DI AFFRESCO
Quattro sono gli stili di affresco individuati nel tempo: I stile (o a incrostazione): il più antico e il più semplice, imita le lastre (crustae) di marmo o di altri materiali che ricoprono le pareti; II stile (o stile architettonico): le pareti, rifacendosi alle scenografie teatrali, sono dipinte in modo da creare l’illusione ottica che si vedano al di là del muro edifici, tempietti e varie costruzioni; III stile (o della parete reale): presenta soggetti naturalistici, paesaggistici o mitologici rinchiusi spesso in cornici, su uno sfondo di colore unitario. Le pennellate sono rapide e non descrivono minuziosamente i particolari: è una pittura compendiaria cioè sintetica; IV stile (fantastico o dell’illusionismo prospettico): richiama i caratteri del II e del III stile, esagerando le caratteristiche degli edifici rappresentati tanto che risultano improbabili.
L’ENCAUSTO
Si tratta di una particolare tecnica pittorica molto costosa, ottenuta mescolando i colori a caldo con il miele, utilizzata per realizzare su tavole di legno i ritratti mortuari di alcuni personaggi benestanti. Sono le uniche opere pittoriche su tavola arrivate fino a noi dall’antichità.
La scultura
I RITRATTI
I Romani prediligono il ritratto di tipo realistico, in quanto la tradizione voleva che nell’atrio delle case nobiliari venissero conservate, come geni protettori della famiglia, le maschere degli antenati da indossare nei riti funebri. Nei ritratti ufficiali i lineamenti vengono riprodotti cercando di suggerire le virtù e le qualità ideali del personaggio pubblico o privato, come nelle statue onorarie destinate alla celebrazione ufficiale di personaggi pubblici o nei ritratti degli imperatori di cui si celebra la grandezza. I ritratti simbolici degli imperatori diventano uno strumento importante di propaganda: Commodo si identifica con Ercole; la monumentale testa di Costantino lo fa sembrare simile a Dio.
LA CELEBRAZIONE DELLA GRANDEZZA DI ROMA
Per celebrare la grandezza di Roma e se stesso, Augusto fa costruire l’Ara Pacis, un altare in marmo candido. La potenza dello Stato viene celebrata anche con monumenti equestri in bronzo: questo tipo di scultura rappresenta il soggetto in modo realistico, esalta i grandi personaggi dando loro un carattere più maestoso.