Gli Etruschi

Il contesto storico

Gli Etruschi, un popolo dalle origini misteriose, prendono il sopravvento nell’VIII secolo a.C. nella zona compresa tra le odierne Emilia-Romagna, Toscana e Lazio.Poiché la loro lingua è stata compresa solo in parte, l’origine degli Etruschi è incerta: qualcuno sostiene che provenissero dall’Asia Minore, altri che discendessero dai Villanoviani, un popolo insediato anticamente nella pianura padana.Gli Etruschi, come i Greci, sono organizzati in città indipendenti rette dal lucumone, la massima carica politica, ma condividono lingua, religione e costumi. Il loro massimo splendore si verifica tra il VII e il VI secolo a.C., quando impongono il loro dominio su Roma.La cultura etrusca, in parte influenzata dall’arte greca, è raffinata e originale.

L’architettura

Dell’architettura etrusca sono rimaste pochissime tracce perché gli edifici erano costruiti con materiali deperibili come il legno e la terracotta.Restano invece molte testimonianze delle necropoli, che spesso avevano la stessa struttura delle città: possiamo immaginare l’aspetto delle case, riprodotte nelle urne cinerarie, ma anche modi di vita e costumi, riportati negli affreschi o nei rilievi delle tombe.Le città etrusche sono protette da grandi mura difensive in pietra con porte d’accesso monumentali. In esse era impiegata la struttura dell’arco, tecnica tramandata ai Romani.

La pittura

IL CULTO DEI MORTI

Gli Etruschi credevano nell’aldilà, per cui le tombe presentano la stessa struttura interna delle abitazioni. Gli affreschi riproducono scene di vita quotidiana per permettere al defunto di continuare a vivere momenti felici anche dopo la morte. Tra le divinità venerate c’era Charun, un demone infernale armato di martello il cui compito era quello di strappare il defunto ai suoi cari e trasportarlo nel regno dei morti.Inizialmente gli Etruschi seppelliscono i resti dei defunti in urne cinerarie di varie forme e materiali, ma in seguito riuniscono le tombe in vere e proprie città.

La scultura

Gli Etruschi dimostrano grande originalità e abilità tecnica nella lavorazione del bronzo, dell’oro e della terracotta, usata per la decorazione degli edifici privati e sacri, per la creazione di suppellettili di uso domestico e oggetti funebri.All’interno delle tombe sono presenti grandi sarcofaghi in pietra o terracotta che contengono i corpi dei defunti. Queste opere permettono di conoscere gli usi e i costumi degli Etruschi.Il Sarcofago degli sposi, per esempio, raffigura una coppia di sposi durante un banchetto, cioè marito e moglie partecipano insieme a feste e riunioni, e sono uniti da un sincero legame, perché il marito abbraccia la moglie.

Roma

Il contesto storico

La storia di Roma si estende dal 753 a.C. al 476 d.C. e si può suddividere in tre periodi, corrispondenti alle diverse forme di governo dello Stato: periodo monarchico periodo repubblicano periodo imperiale La politica di conquiste militari adottata da Roma le permette di diventare capitale di un vastissimo territorio che occupa gran parte dell’Europa, il Medio Oriente fino alla Mesopotamia e il nord Africa. Dal III secolo in poi una serie di fattori politici interni (corruzione, lotte per la conquista del titolo imperiale, difficoltà a governare un territorio così vasto) e la pressione dei popoli barbarici che occupavano i territori oltre i confini dell’Impero, determinarono il declino di Roma, fino alla sua caduta, avvenuta con la presa di potere di Odoacre, re degli Eruli.

Le origini dell’arte romana

Nelle prime fasi di espansione i Romani dimostrano scarso interesse per l’arte, dedicandosi soprattutto alle conquiste militari e al rafforzamento politico e sociale. Inizialmente accettano i modelli e le forme dal mondo etrusco e dalla tradizione italica, preferendo sviluppare e perfezionare le tecniche edilizie e l’architettura destinata alla collettività. Con la conquista della Grecia i Romani ne adottano la cultura: filosofia, arte, opere, maestri e lingua. Molti capolavori greci, copiati da artisti romani e collocati nelle abitazioni dei ricchi, sono così diventati le migliori testimonianze dell’arte greca che sarebbe altrimenti andata perduta.

L’architettura

I Romani hanno fondato numerose città, basate sullo schema dell’accampamento militare, e hanno realizzato fognature, ponti, acquedotti e luoghi di riunione; per collegare i centri cittadini e per consentire all’esercito di muoversi più rapidamente, hanno costruito un’imponente rete di strade.Nella realizzazione di tutte queste strutture i Romani si sono serviti di tecniche costruttive e di ingegneria nuove e avanzate per l’epoca, fra cui l’arco etrusco.

La città

Le città romane si riferiscono al modello dell’accampamento militare, formato da un incrocio di vie parallele alle due strade principali: il cardo (orientato nord-sud) e il decumano (orientato est-ovest).Numerose strutture sono destinate alle esigenze dei cittadini: edifici per lo svago come teatri, circhi, anfiteatri (l’anfiteatro più famoso è il Colosseo a Roma); per l’igiene personale come le terme (le più imponenti sono le terme di Caracalla a Roma); spazi per la vita politica e sociale come i templi, le aree di mercato e le basiliche civili, concentrati nella zona del foro.Le città sono inoltre circondate da mura difensive in cui si trovano le porte di accesso e le torri di guardia.

LO SPLENDORE DELLA CAPITALE

La città di Roma, chiamata semplicemente Urbs, con il passare dei secoli si amplia in modo incontrollato diventando, però, disordinata e poco armoniosa.L’architettura a Roma, oltre ad avere funzioni di pubblica utilità, ha anche un carattere politico; Augusto e i suoi successori avviano quindi un processo di trasformazione e di abbellimento collocando nella città edifici e monumenti che celebrano lo Stato e il loro potere personale.Nei nuovi Fori Imperiali, accanto ai templi che celebrano l’imperatore, si costruiscono archi di trionfo e colonne coclidi, che non hanno una funzione pratica ma servono a esaltare la figura e le imprese di imperatori e comandanti.

LA CASA: INSULA, DOMUS E VILLA

I tipi di abitazione privata sono tre, in base alla ricchezza e al ruolo sociale dei proprietari: l’insula, la domus e la villa.  La maggior parte delle persone abitava nelle insulae, grandi caseggiati a più piani che occupavano un intero isolato. Gli abitanti risiedevano nelle stanze dei piani alti, mentre il piano terra era occupato da botteghe.  Erano edifici poco sicuri perché costruiti in legno e soggetti a incendi. La domus è l’abitazione signorile, destinata a una sola famiglia.  Si sviluppa al massimo su due piani attorno a un atrio in cui si colloca l’impluvium, la vasca che raccoglie le acque piovane. Le stanze sono distribuite attorno all’atrio da cui prendono luce; dopo la conquista della Grecia, si aggiunge un secondo cortile, più grande e più interno, il peristilio, su cui si affacciano altre stanze, circondato da portici e con un giardino centrale con fontane e opere d’arte. Le stanze della domus vengono abbellite con affreschi e statue. La villa è la casa dei proprietari terrieri.  In origine comprendeva tutti gli edifici destinati a contenere attrezzi, animali e materiali vari per l’agricoltura; in un secondo tempo diventa un luogo di svago lontano dagli impegni della capitale.

La pittura

Gli affreschi e i mosaici, usati per decorare rispettivamente le pareti e i pavimenti, ci permettono di avere una conoscenza approfondita della pittura romana.

I QUATTRO STILI DI AFFRESCO

Quattro sono gli stili di affresco individuati nel tempo: I stile (o a incrostazione): il più antico e il più semplice, imita le lastre (crustae) di marmo o di altri materiali che ricoprono le pareti; II stile (o stile architettonico): le pareti, rifacendosi alle scenografie teatrali, sono dipinte in modo da creare l’illusione ottica che si vedano al di là del muro edifici, tempietti e varie costruzioni; III stile (o della parete reale): presenta soggetti naturalistici, paesaggistici o mitologici rinchiusi spesso in cornici, su uno sfondo di colore unitario. Le pennellate sono rapide e non descrivono minuziosamente i particolari: è una pittura compendiaria cioè sintetica; IV stile (fantastico o dell’illusionismo prospettico): richiama i caratteri del II e del III stile, esagerando le caratteristiche degli edifici rappresentati tanto che risultano improbabili.

L’ENCAUSTO

Si tratta di una particolare tecnica pittorica molto costosa, ottenuta mescolando i colori a caldo con il miele, utilizzata per realizzare su tavole di legno i ritratti mortuari di alcuni personaggi benestanti. Sono le uniche opere pittoriche su tavola arrivate fino a noi dall’antichità.

La scultura

I RITRATTI

I Romani prediligono il ritratto di tipo realistico, in quanto la tradizione voleva che nell’atrio delle case nobiliari venissero conservate, come geni protettori della famiglia, le maschere degli antenati da indossare nei riti funebri.  Nei ritratti ufficiali i lineamenti vengono riprodotti cercando di suggerire le virtù e le qualità ideali del personaggio pubblico o privato, come nelle statue onorarie destinate alla celebrazione ufficiale di personaggi pubblici o nei ritratti degli imperatori di cui si celebra la grandezza.  I ritratti simbolici degli imperatori diventano uno strumento importante di propaganda: Commodo si identifica con Ercole; la monumentale testa di Costantino lo fa sembrare simile a Dio.

LA CELEBRAZIONE DELLA GRANDEZZA DI ROMA

Per celebrare la grandezza di Roma e se stesso, Augusto fa costruire l’Ara Pacis, un altare in marmo candido.   La potenza dello Stato viene celebrata anche con monumenti equestri in bronzo: questo tipo di scultura rappresenta il soggetto in modo realistico, esalta i grandi personaggi dando loro un carattere più maestoso.

L’Alto Medioevo

Il contesto storico

A partire dal III secolo d.C. i barbari, che abitano a nord e a est dell’Impero Romano, cercano di introdursi all’interno dei confini. Gli imperatori Diocleziano e Costantino tentano di porvi rimedio. Diocleziano divide l’Impero in quattro zone, governate da due Augusti assistiti da due Cesari (tetrarchia).Costantino trasferisce il centro del potere a Bisanzio, che prende il nome di Costantinopoli (l’attuale Istanbul) e diventa capitale dell’Impero d’Oriente. Inoltre concede libertà di culto a tutte le religioni, compreso il Cristianesimo. Nel 476 d.C. cade l’Impero d’Occidente per opera dei barbari. A partire dal VI secolo in questi territori nascono i regni romano-barbarici.Nel 568 d.C. i Longobardi invadono l’Italia. In questi secoli, conosciuti come Alto Medioevo, la Chiesa diventa sempre più potente e importante a livello politico e culturale.A partire dal VII secolo l’Islam, una nuova religione, comincia a diffondersi dall’Arabia in seguito alla predicazione di Maometto.

L’arte paleocristiana

LE CATACOMBE

Fino a quando non ottengono la libertà di culto, i cristiani sono costretti a celebrare i loro riti in luoghi privati e seppellire i defunti nelle catacombe, vasti cimiteri sotterranei costituiti da un complesso di corridoi sulle cui pareti sono scavati i loculi per le sepolture. Le catacombe sono decorate da immagini incomprensibili ai non credenti. Vengono usati dei simboli, come l’agnello che rappresenta Cristo, o delle allegorie, immagini tratte dalla religione pagana a cui viene attribuito un significato diverso da quello più noto, come le scene di vendemmia (la vite rappresenta Cristo) o l’immagine del Buon Pastore.

BASILICHE, MAUSOLEI E MARTYRIA

Il modello di edificio di culto adottato dai cristiani è la basilica. Nata per ospitare riunioni pubbliche e amministrare la giustizia, ha l’ampiezza adatta ad accogliere le molte persone che assistono ai riti. La forma della basilica ha un valore simbolico: la pianta allungata tagliata dal transetto ricorda una croce. Inoltre le pareti hanno ampi spazi destinati ad affreschi e mosaici, immagini con cui educare il popolo incapace di leggere. Altri edifici di culto sono il mausoleo, una tomba monumentale, e i martyria, luoghi di culto destinati ai martiri. A partire dal VI secolo, con la fondazione dell’ordine dei monaci benedettini, nasce l’abbazia, una nuova struttura sacra formata da diversi edifici che servono sia alla vita e al lavoro dei monaci, sia alle pratiche religiose.

L’arte bizantina

L’arte paleocristiana assume aspetti particolari a Ravenna, dal V secolo capitale dell’Impero d’Occidente perché più sicura da attacchi e invasioni. Grazie ai contatti con l’Oriente, si diffondono i modi della cultura bizantina sviluppatasi a Costantinopoli.Alla pittura si preferiscono i mosaici, tipici dell’arte bizantina. Gli edifici presentano un contrasto fra l’esterno molto spoglio e l’interno scintillante d’oro, contrasto che ha un forte valore simbolico: per un cristiano non ha importanza la bellezza esteriore ma solo quella interiore. Poiché il cristianesimo esalta il mondo spirituale e non la vita terrena, si abbandona l’arte realistica a favore di una rappresentazione simbolica: l’oro dei mosaici indica la luce di Dio, perdono interesse i lineamenti dei personaggi e diventano fondamentali i simboli legati al mondo ultraterreno.

L’arte barbarica

UNA RAFFINATA OREFICERIA

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, in Italia i Goti danno vita a un regno romano-barbarico, erede della tradizione romana e della cultura bizantina.Nel VI secolo i Longobardi conquistano l’Italia diffondendo un nuovo stile, chiamato barbarico, caratterizzato da oggetti di piccole dimensioni facilmente trasportabili e realizzati in materiali preziosi come smalti, avorio, oro e pietre preziose. Nelle opere di oreficeria i Longobardi sono molto abili e hanno un gusto particolare per gli accostamenti di colore e i motivi decorativi geometrici.

BASSORILIEVI E MINIATURE

I bassorilievi con cui i Longobardi adornano gli edifici rivelano un nuovo modo di concepire lo spazio e la figura umana, con particolari significativi che vengono esasperati. Convertitisi al Cristianesimo, i Longobardi preferiscono i soggetti religiosi e quelli naturalistici che inseriscono in decori complessi e intricati, presenti nelle miniature dei codici.

La rinascita carolingia

La rinascita carolingia è il periodo in cui il re dei Franchi Carlo Magno, sconfitto l’ultimo re dei Longobardi, riunisce nella propria corte i maggiori intellettuali dell’epoca, promuovendo la rinascita della cultura classica e delle arti con lo scopo di ritornare alla grandezza dell’Impero Romano.Il centro di questo rinnovamento è la scuola palatina di Aquisgrana, dove Carlo Magno fa costruire la Cappella Palatina, per replicare l’architettura romana e bizantina.

L’arte araba

DECORAZIONI GEOMETRICHE E FLOREALI

L’arte araba è un mezzo per diffondere la parola di Allah. La religione islamica vieta di raffigurare la divinità e di riprodurre qualsiasi elemento che possa generare forme di adorazione sbagliate.Per la decorazione dei tappeti di preghiera, arredi di moschee e manoscritti di testi sacri si ricorre a decorazioni basate sull’intreccio di elementi geometrici o floreali (arabeschi), o sulla decorazione calligrafica, forme di scrittura di grande eleganza che riportano frasi dei testi sacri.

NUOVE FORME ARCHITETTONICHE

L’arte islamica si sviluppa soprattutto in Spagna, Nord Africa, Sicilia, Medio Oriente e India settentrionale.Gli edifici tipici della cultura islamica sono la moschea e la madrasa. La moschea, il luogo in cui si adora Allah, deriva dalla casa di Maometto, nella quale si riunivano i suoi seguaci per pregare: un cortile con le stanze delle donne da una parte e un porticato sugli altri lati. La madrasa è una scuola di religione dove ci si dedica allo studio del Corano.Un elemento caratteristico dell’architettura islamica è l’arco a sesto acuto, che si ritrova in tutti gli edifici sacri e profani del mondo arabo.

Il Romanico

Il contesto storico

Tra la fine del X e l’XI secolo, in Europa, la fine delle invasioni causa una ripresa del commercio e dell’agricoltura. La popolazione aumenta, grazie al miglioramento delle condizioni di vita; si raccoglie nelle città, per potervi esercitare liberamente i propri mestieri e poter prendere tutte le decisioni politiche ed economiche, fuggendo così dal dominio dei signori feudali nei castelli.Nascono i Comuni, in cui la classe dominante è la borghesia, che si guadagna la vita lavorando, spesso in conflitto con il Papa o l’Imperatore.Di fondamentale importanza è l’attività dei monaci che, riuniti nelle abbazie, rendono fertili i terreni abbandonati, conservano la cultura antica con il lavoro degli amanuensi, assistono e aiutano la popolazione fornendo anche assistenza medica.L’arte, la cultura e l’insegnamento dipendono dalla Chiesa che li usa come mezzo di controllo della popolazione.

Uno stile nuovo

Il periodo Romanico è così chiamato perché si recuperano alcuni elementi dell’arte dell’antica Roma come l’arco a tutto sesto.Le città assumono un aspetto nuovo con la creazione di nuove tipologie di edifici come le case-torre, dotate di coperture in pietra per evitare gli incendi; questi tetti, più pesanti di quelli in legno, impongono dei cambiamenti nel sistema di sostegno dell’edificio e nella sua struttura. Le piazze, luoghi di mercato e di riunione, assumono un ruolo fondamentale: su di esse si affacciano sia gli edifici dei rappresentanti del potere sia le chiese più importanti, duomo o cattedrale.

Le chiese romaniche in Italia

Gli edifici religiosi di questo periodo presentano tutti la facciata a capanna o a salienti e gli archi a tutto sesto, ma si possono notare delle particolarità legate sia ai materiali presenti nelle diverse zone, sia al tipo di maestranze (operai) che vi operano.Le facciate sono rivestite con lastre di pietra o marmo al posto dei mattoni; gli interni presentano colonne di sostegno più potenti.

Scultura e pittura: libri per chi non sa leggere

Le chiese, spesso centri di vita politica e sociale, sono anche i principali centri di istruzione religiosa per la popolazione, incapace di leggere e scrivere. Per questo motivo vengono decorate con bassorilievi, affreschi e mosaici che narrano fatti biblici o momenti e vicende della vita quotidiana usando un linguaggio simbolico. Sempre con l’intento di dare insegnamenti morali si utilizzano anche le immagini di animali mostruosi o fantastici che simboleggiano i vizi e le virtù dell’umanità.Le sculture vengono inserite nell’edificio durante la sua costruzione e quindi è necessario un perfetto sincronismo fra costruzione e decorazione e un grande accordo fra architetto e scultore sui soggetti da rappresentare e sulla loro forma.I temi tipici della cultura dell’epoca vengono affrontati dallo scultore Wiligelmo e dai suoi allievi, nella decorazione del Duomo di Modena, una specie di enciclopedia del sapere del tempo.Lo scultore Nicolò, che opera a Ferrara e Verona, inserisce vicende del Vecchio e del Nuovo Testamento con elementi della tradizione classica e contemporanei. Consapevole del proprio ruolo nella società e della propria bravura, firma anche le sue opere.

L’arte arabo-normanna

UN INCONTRO DI CULTURE

I Normanni, dopo la conquista della Sicilia, assimilano la cultura e i costumi arabi e bizantini e si servono di artigiani di ogni origine, dando vita all’architettura arabo-normanna.Dalla cultura araba riprendono un tipo di architettura dove sono molto evidenti le caratteristiche geometriche: il cubo o il parallelepipedo (qubba) è la massa principale dell’edificio a cui si sovrappongono delle cupole, delle mezze sfere. L’arco a sesto acuto ogivale sostituisce l’arco a tutto sesto; la decorazione degli edifici è basata su motivi decorativi vegetali e geometrici e sulla muqarnas, un particolare tipo di decorazione dei soffitti che imita, nel legno o nel gesso, le stalattiti.

IL CONTRASTO TRA ESTERNO E INTERNO

La chiesa normanna ha la facciata inserita fra due campanili simmetrici e la zona absidale molto simile a una fortezza. L’interno è legato alla tradizione bizantina, visibile soprattutto negli scintillanti mosaici, che creano un forte contrasto con l’esterno imponente in mattoni. Queste caratteristiche sono evidenti sia negli edifici pubblici, come il Palazzo dei Normanni, sia nelle abitazioni di villeggiatura, sia negli edifici religiosi, come la Cappella Palatina e il Duomo di Monreale.

Il Gotico

Il contesto storico

Nel Basso Medioevo si assiste a uno scontro violento tra Comuni, Impero e Chiesa.I Comuni del Nord ottengono il riconoscimento della loro autonomia dopo anni di lotte contro l’imperatore Federico I (Barbarossa).L’Impero lascia spazio all’espansione dei Comuni nel Nord e Centro Italia e al succedersi dei domini Angioino e Aragonese al Sud.La Chiesa viene criticata per l’abbandono dei valori spirituali a vantaggio degli interessi politici. Per combattere questa crisi spirituale nascono sia movimenti ereticali ribelli sia gli ordini monastici dei Domenicani e Francescani.Nel XIV secolo un’epidemia di peste si diffonde per tutta l’Europa.In Francia e Inghilterra si affermano le monarchie nazionali. In Italia molti Comuni si trasformano in Signorie: quelle più forti si impadroniscono di quelle più deboli e si trasformano in Stati regionali.

Il Gotico, uno stile barbaro

Il primo edificio in stile gotico è l’Abbazia di Saint-Denis, vicino a Parigi, luogo di sepoltura dei sovrani francesi. Questo stile, che inizialmente riguarda l’architettura sacra, nasce per celebrare la grandezza di Dio attraverso due fattori: lo slancio verso l’alto e l’utilizzo della luce.Per realizzare lo slancio verso l’alto si adottano alcune innovazioni architettoniche: la volta a crociera ogivale composta da archi a sesto acuto che, grazie alla chiave di volta (la pietra posta all’intersezione degli archi), si sorregge da sola scaricando il peso su colonne e pilastri; la struttura interna è sottolineata da nervature chiamate costoloni; la struttura esterna è arricchita da sculture ed elementi architettonici ornamentali come guglie e pinnacoli. I muri, non avendo più una funzione di sostegno, possono essere sostituiti da grandissime vetrate che permettono alla luce di entrare.

Le cattedrali

Lo stile gotico dalla Francia si espande in Inghilterra, Spagna, Germania e Italia grazie agli ordini monastici che lo adottano nelle loro abbazie.In Italia il Gotico assume un aspetto più sobrio e meno decorato rispetto al resto d’Europa.Le chiese italiane non presentano vetrate imponenti perché vengono preferiti, come forma di istruzione per i fedeli, grandi cicli di affreschi come quelli presenti nella Basilica di San Francesco ad Assisi.

Piazze, palazzi e castelli

Il progresso economico e sociale contribuisce ai profondi cambiamenti delle città, che si ampliano con nuovi elementi: cinte murarie con funzione di dogana, piazze destinate agli scambi commerciali e vie porticate.Gli ordini monastici Francescano e Domenicano stabiliscono nelle città le loro Basiliche e si creano le prime Università. Gli edifici hanno una doppia funzione: manifestare il potere e ospitare le riunioni degli organi di governo.Nel nord Italia questa funzione è svolta dal broletto, un edificio con un porticato aperto al piano terra.In centro Italia il palazzo assume l’aspetto di una piccola fortezza, in quanto ospita i governanti durante il loro incarico.Nel sud Italia i castelli voluti dall’imperatore Federico II hanno un carattere militare: sono luoghi di controllo della popolazione e di eventuali attacchi dal mare.

La scultura gotica

La scultura viene usata per ornare facciate, portali e parti interne di edifici sacri. I portali spesso contengono statue-colonna cioè statue allungate che si distaccano dal muro e rivelano una maggiore precisione anatomica. Gli scultori gotici cercano di rappresentare statue realistiche, che abbiano proporzioni perfette, eleganza e realismo della figura. In Italia le opere dello scultore Benedetto Antelami denotano l’attenzione per i sentimenti umani e la realtà quotidiana. Grandi innovatori italiani sono anche Nicola e Giovanni Pisano. I loro pulpiti segnano il passaggio dalle forme massicce ed essenziali a forme più armoniose e dinamiche.

La pittura gotica in Italia

In Italia la pittura ad affresco si sviluppa come alternativa all’uso delle vetrate francesi: si utilizza negli edifici sacri e in quelli civili. Alternativa all’affresco è la pittura su tavola, nel formato della pala d’altare, un dipinto di grandi dimensioni collocato dietro l’altare.Le immagini e i contenuti sono nuovi, legati all’influenza della predicazione degli Ordini mendicanti che parlano di fratellanza, pietà e carità. Nelle grandi croci dipinte compare il Christus patiens, sofferente, con il capo reclinato e gli occhi chiusi. Cimabue e Giotto, esponenti della scuola fiorentina, operano grandi cambiamenti nella pittura: i personaggi sono realistici, inseriti in uno spazio reale e concreto, il volume dei loro corpi è reso tramite il chiaroscuro. Allievo di Cimabue, Giotto è un grande architetto, autore di mosaici e affreschi tra i più importanti dell’epoca; si dedica anche alla pittura su tavola. Dimostra una grande capacità di rendere la concretezza dello spazio e l’espressione dei sentimenti, del tutto ignorati dalla pittura precedente.Negli affreschi della Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi, la nuova visione di Giotto è quella di far vedere che Francesco non è solo un santo, ma un uomo che ha combattuto e sofferto per affermare le proprie idee. Al posto di uno spazio irreale, Giotto cerca di costruire uno spazio vero, in cui Francesco si muove in mezzo ad altre persone: costruisce le scene collegandole fra di loro, in modo da dare il senso di una storia continua.Negli affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova, Giotto raggiunge straordinari risultati nella resa della profondità e nella rappresentazione dei sentimenti.Questo ciclo di affreschi è contraddistinto: dall’uso del paesaggio come importante elemento della composizione e non solo come sfondo; dalla ricerca di elementi che conferiscono maggiore profondità allo spazio.

La scuola senese

A Siena si sviluppa una scuola pittorica legata alle opere pubbliche, commissionate dal Governo dei Nove che vuole celebrare la grandezza e la potenza della città.Caratteristica comune delle opere senesi è la ricerca dell’eleganza della linea e la raffinatezza dei dettagli e dei colori.Gli artisti più significativi sono Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Ambrogio Lorenzetti, che affresca Le conseguenze del Buon Governo nella Sala dei Nove del Palazzo Pubblico, la prima opera d’arte in Italia a contenuto civile e politico.

Il gotico internazionale

Il Gotico internazionale o cortese è ispirato da ideali di grazia e raffinatezza, uniti all’osservazione del mondo reale e delle scienze naturali.In Italia e in Europa diversi sono i centri coinvolti da questo movimento. A Firenze Gentile da Fabriano dà al tema religioso il sapore delle fiabe, dimostrando passione per il lusso, per i decori raffinati, per i particolari preziosi. In quest’epoca si diffonde il romanzo cortese, che tratta le gesta e i valori dei cavalieri. La passione per questo genere, diffusa nelle classi colte, ispira cicli di affreschi come quello del castello della Manta, in Piemonte.

In questa sezione trovi le tracce audio delle sintesi del volume Storia per domani 1

La crisi dell’Impero e il cristianesimo

Il crollo dell’Impero romano d’Occidente

L’inizio dell’età medievale

I Longobardi

Maometto e l’impero arabo

Economia e cultura nell’Alto Medioevo

Carlo Magno e il Sacro Romano Impero

Le seconde invasioni e l’ordinamento signorile

I cambiamenti dopo l’anno Mille

Il conflitto tra papato e Impero e le Monarchie feudali

Pellegrinaggi e crociate

L’età dei Comuni e l’impero degli Svevi

La crisi del Trecento: carestie, epidemie e guerre

La guerra dei Cent’anni e le Signorie in Italia

L’inizio di una nuova epoca

In questa sezione trovi le tracce audio delle sintesi del volume Storia per domani 2

Le grandi esplorazioni geografiche

Le Monarchie nazionali e le guerre d’Italia

La Riforma protestante e la Controriforma cattolica

Le guerre di religione nel Cinquecento

I nuovi equilibri economici e la Guerra dei Trent’anni

Potenze commerciali e assolutismo

Le guerre di successione e la Guerra dei Sette anni

L’età dell’Illuminismo

La Rivoluzione americana e la nascita degli Stati Uniti

La Rivoluzione francese

La Rivoluzione industriale

L’età di Napoleone

La Restaurazione e i moti del ’20-21 e ’30-31

Le rivoluzioni del 1848

Il Secondo Impero francese e l’Unità d’Italia

Nuovi aspetti politici in Europa e negli Stati Uniti

L’Italia dopo l’unificazione

In questa sezione trovi le tracce audio del volume - Eredi del tempo

La preistoria

I popoli della Mesopotamia

L'antico Egitto

Gli Imperi del Vicino Oriente

Tra mare e deserto: Fenici ed Ebrei

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