La corrente elettrica può essere continua, quando scorre nel conduttore sempre nello stesso verso, oppure può essere alternata, quando il verso si inverte ciclicamente nel tempo. Il trasformatore è una macchina elettrica che permette di trasformare una tensione alternata relativamente bassa in una relativamente più alta e viceversa. La corrente alternata ad alta tensione è più facilmente trasportabile, anche su grandi distanze, con poche perdite lungo i fili. L’energia elettrica è distribuita sul territorio tramite elettrodotti.
Il contatore è l’apparecchio che consente di misurare l’energia elettrica assorbita nel tempo in un impianto elettrico domestico. L’unità di misura del consumo è il kilowattora.
L’illuminazione elettrica è comunemente fornita dalle lampade, che possono essere:
a incandescenza (oggi non più in commercio) → sono costituite da un bulbo di vetro pieno di gas che contiene un filamento di tungsteno che, al passaggio della corrente, è portato a incandescenza;
alogene → sono particolari tipi di lampade a incandescenza, che funzionano a temperatura maggiore e sono più luminose;
a fluorescenza → sono costituite da un tubo contenente del gas, nel quale viene fatta innescare una scarica elettrica. La scarica provoca l’emissione di raggi ultravioletti per cui il tubo appare luminoso;
a LED → differiscono da tutte le altre lampade perché la luce si genera grazie a dei diodi fotoemettitori.
Nelle abitazioni sono poi presenti apparecchi per l’intrattenimento, come il televisore o gli apparecchi hi-fi, e gli elettrodomestici.
L’energia elettrica si propaga attraverso i fili metallici: può quindi essere usata per trasmettere informazioni a distanza. I fili di rame sono oggi usati quasi esclusivamente nella parte della rete che va dalla centrale locale alle abitazioni, mentre per le altre comunicazioni si usano le fibre ottiche.
Le onde radio sono onde elettromagnetiche generate da una corrente alternata che percorre un filo conduttore. Queste onde si propagano intorno, allontanandosi dal punto di origine, in modo analogo a quello delle onde sulla superficie di uno stagno dopo aver gettato un sasso. Per questo possono essere usate per trasmettere segnali (telefoni cellulari, comunicazioni tra aerei, radar, ...).
Il telefono fisso tradizionale è collegato da una coppia di fili alla centrale locale di commutazione, che mette in collegamento l’apparecchio telefonico da cui proviene la chiamata con quello chiamato. Una rivoluzione nel campo delle comunicazioni si è avuta con la diffusione dei telefoni cellulari; i telefoni mobili sono molto usati anche per trasmettere dati, in particolare per connettere i PC alla rete Internet. Questi telefoni più evoluti sono detti smartphone.