Sintesi P1 Unità 4 - L’Italia nell’Alto Medioevo

L’Italia nell’Alto Medioevo

L’ITALIA DOPO LA CONQUISTA BIZANTINA

La nostra Penisola, divenuta una provincia dell’Impero, retta da un esarca, si trova impoverita a causa della guerra greco-gotica. La popolazione è decimata da carestie ed epidemie. Ha sempre più importanza il ruolo della Chiesa. Con papa Gregorio Magno il suo potere da spirituale diventa anche politico.

L’ARRIVO DEI LONGOBARDI

Nella primavera del 568 arrivano dal Nord Europa i Longobardi, che entrano in Italia, passando dal Friuli, guidati da re Alboino. Entro il 572 conquistano quasi tutta l’Italia settentrionale, la Toscana e creano i Ducati di Benevento e di Spoleto. Il resto dell’Italia è invece ancora bizantino.

L’ORGANIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ

I Longobardi sono divisi in gruppi familiari detti fare, comandati da duchi. Il potere politico è della nobiltà; il re è soprattutto una guida militare in caso di guerra. La società è divisa in classi: arimanni (nobili guerrieri), faramanni (uomini liberi ma poveri) e aldi (contadini semiliberi). I Longobardi, per convenienza, scelgono il Cristianesimo, ma sono ariani. Solo con la regina Teodolinda passano al Cattolicesimo.

IL CONSOLIDAMENTO DEL REGNO: L’EDITTO DI ROTARI

Con il tempo nasce il bisogno di avere delle leggi uguali per tutti. Il re Rotari allora, con l’Editto che da lui prende nome, scritto in latino sul modello del diritto romano, dà per la prima volta una forma scritta alle consuetudini dei Germani.

IL TRAMONTO DEL REGNO LONGOBARDO

Sotto il dominio longobardo l’economia è debole. Le comunità si organizzano in grandi proprietà agricole. Il Regno longobardo termina in seguito all’invasione dei Franchi.

IL FENOMENO DEL MONACHESIMO

Nei primi secoli del Cristianesimo, in Oriente, alcuni credenti decidono di isolarsi dal mondo per poter pregare e meditare: nasce così il monachesimo. Si creano comunità di monaci, che vivono in edifici detti monasteri, luoghi dove si lavora e si studia; Benedetto da Norcia scrive la prima Regola, cioè la raccolta di norme di vita che i monaci devono seguire.

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Sintesi P1 Unità 5 - La nascita e l’espansione dell’Islam

La nascita e l’espansione dell’Islam

L’ARABIA NEL VI SECOLO

L’Arabia era abitata da tribù di nomadi, allevatori e guerrieri, spesso in lotta fra loro. Gli Arabi erano animisti (pensavano che tutte le cose avessero qualità divine) e adoravano in particolare la “Pietra Nera”, conservata nella Kaaba, a La Mecca.

MAOMETTO E LA NASCITA DELL’ISLAM

Maometto (Muhammad) nasce nel 570 a La Mecca. Dopo il matrimonio con una ricca vedova, libero da problemi economici, si dedica allo studio e alla riflessione per migliorare la società araba. Il periodo di riflessione finisce con la visione dell’arcangelo Gabriele che gli dice: “Tu sei l’apostolo di Dio”. Grazie alla sua predicazione gli Arabi diventano un unico popolo unito dalla fede in Allah, nel Corano (il libro sacro degli Islamici) e nel profeta Maometto. Islam (= “sottomissione volontaria a Dio”) è il nome della nuova fede, che si basa su cinque elementi, i “Pilastri della fede”: Allah è unico e Maometto è il suo profeta; la preghiera cinque volte al giorno con il viso rivolto a La Mecca; l’elemosina rituale; il digiuno durante il Ramadàn, il mese in cui il profeta ha avuto la rivelazione; il pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella vita. Il musulmano deve comportarsi come è scritto nella shària, la legge religiosa islamica. 

LA DIFFUSIONE DELL’ISLAM IN ARABIA

Attorno a Maometto si riuniscono molti discepoli, ma i mercanti e i sacerdoti de La Mecca gli sono ostili. Il profeta è costretto a spostarsi a Medina: è il 622, l’anno della fuga (“egira”), da cui i musulmani fanno iniziare il conto degli anni. Sicuro dell’appoggio dei fedeli, nel 630 Maometto ritorna a La Mecca e sconfigge gli oppositori. Alla sua morte, nel 632, tutta l’Arabia lo riconosce come profeta e capo della Nazione araba.

LA NASCITA DELL’IMPERO ISLAMICO

Nel giro di un secolo gli Arabi conquistano un Impero che si estende su tre continenti. In Europa vengono fermati a Poitiers dai Franchi nel 732. Nel loro Impero la cultura di chi è stato sconfitto si mescola alla religione e alla lingua dei nuovi arrivati.

L’ORGANIZZAZIONE SOCIALE E POLITICA

I territori conquistati si organizzano in modo indipendente. Le popolazioni di tutti i territori controllati dall’Islam sono divise in tre categorie: musulmani di Arabia, nuovi convertiti, non musulmani; si devono pagare tributi più o meno pesanti a seconda della categoria di cui si fa parte. Molti funzionari di Paesi bizantini o persiani conquistati dagli Arabi continuano a fare il loro lavoro, alle dipendenze degli emiri, i governatori musulmani. Intanto i credenti si sentono sempre più parte di un’unica Nazione, l’Islam.

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Sintesi P3 Unità 4 - Lo scontro fra Impero e Comuni

Lo scontro fra Impero e Comuni

FEDERICO BARBAROSSA DIVENTA IMPERATORE

In Germania, nel 1152, viene eletto imperatore Federico I di Svevia, detto il “Barbarossa”. Egli pretende di sottomettere i Comuni, che vogliono invece essere indipendenti dall’Impero. Federico I riunisce a Roncaglia (Piacenza) i loro rappresentanti a cui detta le sue condizioni. I Comuni le rifiutano, si incontrano a Pontida (Bergamo) nel 1167, dove formano la Lega Lombarda e si preparano a combattere.

LA BATTAGLIA DI LEGNANO

La guerra fra i Comuni della Lega e Federico I dura molti anni con alterne vicende, ma nel 1176, a Legnano, la Lega lombarda sconfigge definitivamente l’imperatore. Nel 1183, con la Pace di Costanza, Federico concede ai Comuni le libertà per le quali hanno combattuto, in cambio questi riconoscono formalmente l’autorità dell’imperatore. Il Barbarossa si riavvicina anche al papa, Alessandro III, riconoscendo alla Chiesa l’indipendenza dal potere imperiale.

LA TEOCRAZIA DI PAPA INNOCENZO III

Dal 1198 al 1216 diventa papa Innocenzo III, che sostiene di nuovo la superiorità del potere della Chiesa su tutti gli altri poteri della Terra; egli vuole che diventi imperatore Federico II di Svevia, nipote del Barbarossa, che diviene re di Sicilia nel 1198.

FEDERICO, “STUPORE DEL MONDO”

Federico viene incoronato imperatore del Sacro Romano Impero nel 1220. Sovrano colto e illuminato, si disinteressa della Germania, perché preferisce il Regno di Sicilia , dove crea uno Stato forte e moderno e incoraggia moltissimo la cultura. Con le Costituzioni Melfitane del 1231, concentra nelle sue mani ogni potere e organizza un esercito che dipende direttamente da lui.

LA FINE DI UN’EPOCA

Nel 1250 Federico II muore; dopo di lui sale sul trono il figlio Manfredi, che vuole continuare l’azione paterna. Ma il papa chiede a Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia, di fermare il progetto di Manfredi. Carlo, nel 1266, combatte contro gli Svevi e li sconfigge nella battaglia di Benevento, quindi diventa sovrano di Napoli e della Sicilia. Nel 1268 l’ultimo degli Svevi, Corradino, nipote di Manfredi, prova a riconquistare il regno, ma viene battuto a Tagliacozzo e poi ucciso. Per il Sud Italia inizia un lungo periodo di crisi e decadenza. Nel 1282 la Sicilia si ribella agli Angioini (rivolta dei “Vespri Siciliani”) e li costringe a fuggire dall’Isola. La corona viene data a Pietro III d’Aragona. Inizia così la guerra tra Aragonesi (spagnoli) e Angioini (francesi) per il controllo dell’Italia Meridionale, che finisce nel 1302 con la Pace di Caltabellotta: la Sicilia viene consegnata agli Aragonesi, mentre il resto dell’Italia del Sud rimane agli Angioini.

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Sintesi P4 Unità 1 - Il ’300: crisi e trasformazioni

Il ’300: crisi e trasformazioni

L’EUROPA IN CRISI

Intorno al 1300, poiché i terreni sono stati sfruttati troppo e il clima è peggiorato, i prodotti agricoli sono pochi e questo provoca anni di carestia, durante i quali il prezzo del cibo sale alle stelle (il costo del grano aumenta di quattro volte). Gli abitanti dell’Europa, soprattutto i ceti più poveri, si trovano in grande difficoltà; ma la crisi colpisce in seguito anche gli artigiani e i mercanti e moltissime banche falliscono. In questa situazione di carestia e fame esplode l’epidemia di peste, anche grazie alle pessime condizioni d’igiene. La peste arriva dal centro dell’Asia, dove si trova una colonia genovese, e, portata a Messina da una nave carica di topi contagiati, colpisce più volte l’Europa.

LA PAURA DELLA MORTE

Poiché la scienza non è ancora capace di spiegare perché la peste si sia scatenata, nasce ogni tipo di strana teoria: c’è chi parla di una malattia dell’aria, chi crede in sfortunate unioni degli astri. Alcuni sono convinti che la peste sia causata dall’ira divina per i peccati degli uomini, altri accusano gli Ebrei di avvelenare l’acqua delle fonti; quindi da una parte si svolgono processioni di persone che si procurano ferite anche profonde per rimediare ai propri peccati, dall’altra si compiono violenze contro gli Ebrei. Si diffondono anche i processi alle “streghe”, donne, soprattutto anziane, sospettate di avere rapporti con il diavolo. In generale nel Medioevo le persone hanno molte paure, soprattutto quella della morte: la vita media non supera i 40 anni.

RIVOLTE E DISORDINI SOCIALI

Le persone che lavorano la terra sono sempre di meno a causa della peste e i campi vengono abbandonati: questa situazione causa un periodo di crisi economica in cui è tipico il fenomeno dell’inflazione: i prezzi salgono e la moneta perde valore. Di conseguenza anche i guadagni dei proprietari terrieri diminuiscono ed essi cercano di pagare meno i contadini e impongono il ritorno alla servitù della gleba. In questa situazione iniziano una serie di rivolte sociali, scoppiate nelle Fiandre, in Francia, in Inghilterra, in Piemonte, in Catalogna e nei Paesi Scandinavi. A Firenze esplode la rivolta dei Ciompi (cioè i lavoratori addetti alla cardatura della lana), che chiedono di essere pagati meglio, ma anche di poter partecipare di più al governo della città. Tutte le rivolte vengono soffocate con la forza.

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Sintesi P4 Unità 2 - L’Europa degli Stati

L’Europa degli Stati

LA GUERRA DEI CENT’ANNI

Tra Francia e Inghilterra scoppia una guerra che dura oltre cent’anni (1337-1453), per questioni economiche e per il dominio su territori in Guascogna e nelle Fiandre. Alla fine sono i Francesi a sconfiggere i loro nemici e nell’ultima fase di guerra si distingue una giovane donna, Giovanna D'Arco, che si pone alla testa delle truppe francesi.

LA GUERRA DELLE DUE ROSE

Tra il 1455 e il 1485 l’Inghilterra è scossa da una guerra civile per la conquista del trono tra due gruppi avversari di nobili, i Lancaster e gli York. Il conflitto, detto “Guerra delle due Rose” poiché entrambi gli avversari hanno una rosa come simbolo, finisce quando sale sul trono Enrico VII Tudor, parente di entrambe le fazioni. La nobiltà esce dalla guerra indebolita, mentre la Monarchia e la borghesia sono molto più forti.

IL DECLINO DI IMPERO E PAPATO

Il Trecento è il secolo in cui l’Impero e il Papato attraversano un periodo di forte crisi. Nel 1294 diventa papa Bonifacio VIII, che riprende il progetto di teocrazia universale e si scontra con il re di Francia, Filippo IV il Bello. Bonifacio VIII annuncia nel 1300 il primo Giubileo della Storia: a chi si reca a Roma sarà perdonato ogni peccato. Poiché il successo è enorme, il papa cerca di riaffermare la superiorità del potere della Chiesa su quello dell’imperatore, al quale non permette di imporre al clero di pagare le tasse. Filippo il Bello, come risposta alla minaccia di essere scomunicato, prima riunisce gli Stati Generali per avere il loro aiuto, poi fa arrestare il papa ad Anagni, dove Bonifacio si è rifugiato.

LA “CATTIVITÀ AVIGNONESE”

Alla morte di Bonifacio viene eletto papa il francese Clemente V, che, obbedendo al re di Francia, sposta la sede del Papato ad Avignone (Francia). Da questo momento inizia il periodo detto della “Cattività avignonese”, che finisce nel 1377 con il ritorno del papa a Roma. Questo causa, però, nuovi scontri: il clero francese non riconosce questo papa ed elegge un “antipapa” con sede ad Avignone. Così il mondo cattolico si divide: la rottura prende il nome di “Scisma d'Occidente”, che dura fino al 1417: alcuni Paesi europei riconoscono il papa francese e altri quello italiano. Il vero motivo della divisione è dovuto non tanto a motivi religiosi, quanto a motivi politici, legati al conflitto tra Francia e Inghilterra. In questo clima nasce il bisogno di un Concilio al di sopra delle parti, con il potere di riunire la Chiesa. Nel 1414 il Concilio di Costanza mette fine alla confusione: viene eletto papa Martino V, che tre anni dopo riporta l’unica sede del Papato a Roma.

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