Sintesi 3 U3 Il mondo globale

Il mondo globale

LA TERZA E LA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Negli ultimi decenni del ’900 il settore terziario ha avuto un grande sviluppo e ha superato il settore secondario: è nata la società post-industriale. I motori di questo sviluppo sono stati l’informatica e poi la telematica.

LA RICERCA MEDICO-SCIENTIFICA

L’innovazione tecnologica, applicata alla medicina, ha permesso di ottenere notevoli miglioramenti. La ricerca scientifica (insieme con la migliore alimentazione) ha permesso di aumentare molto la speranza media di vita. Ma in alcuni campi della ricerca, per esempio nell’ingegneria genetica, gli stessi miglioramenti scientifici obbligano scienziati e ricercatori a confrontarsi con delicati problemi etici.

LA GLOBALIZZAZIONE

Grazie alla sempre più moderna tecnologia, il mondo è ormai un enorme villaggio, nel quale circolano e si scambiano merci, mode, culture, soprattutto enormi quantità di denaro. La conseguenza è stata che i Paesi avanzati sono diventati ancora più ricchi e i Paesi poveri hanno sempre più problemi; ma anche all’interno degli Stati ricchi aumentano le persone più povere, a causa della disoccupazione e della perdita di alcune conquiste sociali dei lavoratori. A questo modello di società globale si oppongono gruppi perlopiù giovanili, i no global.

UN MONDO DI SQUILIBRI

La condizione di dipendenza economica dei Paesi poveri rispetto a quelli ricchi è dovuta alle forme di neocolonialismo messe in atto dagli Stati più ricchi e potenti, per esempio con interventi nella politica e nell’economia, e provoca un aumento costante del debito dei Paesi poveri, dove è alta la percentuale di persone che hanno fame. A causa dell’ingiusta divisione delle risorse del Pianeta, un continuo flusso migratorio da anni si muove verso l’Europa Occidentale, alla disperata ricerca di condizioni di vita dignitose.

LO SVILUPPO ECOSOSTENIBILE

Un altro grande problema che l’umanità deve affrontare è quello di rendere possibile lo sviluppo economico di tutti i popoli, senza dimenticare che le risorse del nostro Pianeta non sono infinite. Il consumo sempre maggiore e folle delle risorse sta avvelenando l’aria, l’acqua e la terra a velocità vertiginosa. Lo sviluppo sostenibile ed ecocompatibile è possibile, ma è urgente cambiare stili di vita e ancora di più mettere da parte gli interessi economici.

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Sintesi 2 Unità 5 - L’Impero di Napoleone

L’Impero di Napoleone

LA FRANCIA DEL DIRETTORIO

Nel 1795 viene promulgata in Francia una Costituzione che prevede un Direttorio con il potere esecutivo e due Assemblee che hanno il potere legislativo.

IL GENERALE NAPOLEONE IN ITALIA

Nel 1796 la Francia è ancora in guerra contro l’Austria e il Direttorio affida a Napoleone Bonaparte la guida della campagna d’Italia, dove egli ottiene ottimi risultati, incoraggiando la nascita delle “Repubbliche sorelle”, che hanno però vita breve.

LA CAMPAGNA D’EGITTO

Dopo la campagna d’Italia, il nemico da battere è l’Inghilterra. Per sconfiggere gli Inglesi bisogna colpire il loro commercio per mare con l’Oriente: Bonaparte invade allora l’Egitto, ma la flotta inglese distrugge quella francese ad Abukir. Il Direttorio non riesce a governare e lo Stato è in gravi condizioni; così Napoleone decide di ritornare in Francia.

NAPOLEONE PRIMO CONSOLE

Napoleone mette in atto un colpo di Stato, sostituisce il Direttorio con un governo di tre consoli e si nomina primo console.

NAPOLEONE IMPERATORE

Nel 1800 Napoleone viene nominato console a vita; il 2 dicembre 1804 si incorona imperatore. I Francesi vengono sconfitti per mare dagli Inglesi nella battaglia di Trafalgar, ma Napoleone vince ad Austerlitz, conquista Vienna, l’Olanda, la Germania e la Spagna. L’Europa è nelle sue mani, tranne l’Inghilterra. Per colpirla crea il blocco continentale.

UN RAPIDO DECLINO

Lo zar Alessandro I decide nel 1810 di non partecipare al blocco continentale. Per punirlo, Napoleone attacca la Russia, ma la “campagna di Russia” è una sconfitta totale. Rientrato in Francia l’imperatore viene sconfitto a Lipsia, in Germania. I Paesi sottomessi si ribellano e Napoleone è costretto all’esilio all’Isola d’Elba, da cui fugge riconquistando Parigi; il suo nuovo Governo dura però solo cento giorni. Una nuova Coalizione infatti lo batte a Waterloo e gli Inglesi lo mandano in esilio nell’Isola di Sant'Elena, dove muore il 5 maggio 1821.

LE CAUSE DELLA CADUTA DI NAPOLEONE

La borghesia teme le idee rivoluzionarie e sostiene Napoleone. Tuttavia gli si oppone nel momento in cui le continue guerre mettono in pericolo i suoi interessi economici. L’imperatore è inoltre osteggiato dai Giacobini e dai filomonarchici.

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Sintesi P1 Unità 1 - Il periodo tardo-antico

Il periodo tardo-antico

LE CAUSE DELLA CRISI DI ROMA

Dopo secoli di vittorie militari, a partire dal III secolo d.C. nell’Impero si avvertono i primi segnali di crisi: le tribù germaniche premono ai confini, mentre il potere è sempre più in mano ai generali, che possono nominare e allontanare gli imperatori come e quando vogliono. Aumentano le tasse, man mano le campagne vengono abbandonate e le città iniziano a indebolirsi. Anche la religione tradizionale con i suoi valori entra in crisi.

CRISTIANESIMO E IMPERO

Intanto si diffonde a Roma e nelle province una nuova religione: il Cristianesimo, nato da Gesù di Nazareth, un ebreo che è vissuto in Palestina. I discepoli portano per il mondo il suo messaggio di amore e fratellanza. I Romani combattono il Cristianesimo, perché non può convivere con il politeismo su cui si basa il sistema politico e sociale dell’Impero. Ma, nonostante le persecuzioni, il nuovo credo diventa sempre più diffuso, soprattutto tra le classi più povere.

LE RIFORME DI DIOCLEZIANO

La situazione difficile dell’Impero migliora per un certo periodo con Diocleziano sul trono. Per poter governare meglio un territorio così grande, lo divide in quattro parti, con a capo due Augusti e due Cesari: è la tetrarchia. Diocleziano cerca inoltre di rendere più forte l’esercito e di frenare l’aumento dei prezzi. Per restituire il potere all’imperatore e per proteggere l’unità dell’Impero, ordina nuove persecuzioni contro i cristiani.

DA COSTANTINO A TEODOSIO: L’IMPERO DIVENTA CRISTIANO

Costantino, che prende il potere alla morte di Diocleziano dopo una lunga guerra per il trono, concede la libertà di culto ai cristiani (313): così la nuova religione, ormai diffusa, diventa un mezzo per unire l’Impero. Costantino inoltre trasferisce la capitale dell’Impero da Roma a Bisanzio, da lui ribattezzata Costantinopoli. Nel 380 Teodosio proibisce le altre religioni: il Cristianesimo diventa così la religione ufficiale dell’Impero.

L’ORGANIZZAZIONE DELLA CHIESA

Intanto la Chiesa si organizza diocesi, governate da un vescovo e divise a loro volta in parrocchie, dove prestano la loro opera i primi presbiteri (sacerdoti). Su tutti diventa sempre più importante l’autorità del vescovo di Roma.

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Sintesi P1 Unità 2 - Il crollo dell’Impero Romano d’Occidente

Il crollo dell’Impero Romano d’Occidente

LA CRISI DEFINITIVA

L’Impero Romano è crollato sia per le pressioni esterne, sia per la debolezza interna. I barbari sono attirati dalle ricchezze dell’Impero e sferrano veloci attacchi che diventano poi vere e proprie invasioni. Si aggrava il costo per mantenere l’esercito romano, in cui ci sono sempre più barbari attirati dai compensi economici e dai bottini. Fra le cause di debolezza interna c’è la crisi delle città, che diventano più povere e sempre più piccole, perché i cittadini, per sfuggire alle invasioni e alle carestie, scappano nelle campagne. Poi però anche i campi si spopolano e tutta l’economia entra in crisi.

LA PRESSIONE AI CONFINI

A partire dalla metà del III secolo tribù di Germani iniziano a premere ai confini dell’Impero. Intorno al 370 questi vengono travolti dall’arrivo degli Unni, provenienti dall’Asia centrale; di conseguenza iniziano a compiere i primi attacchi all’interno dell’Impero e alcuni arrivano fino in Italia, come i Visigoti. Intanto alla morte di Teodosio, l’Impero viene diviso in due parti: Oriente, che ha come capitale Costantinopoli, e Occidente, che ha come capitale prima Milano e poi Ravenna.

LE PRIME INVASIONI

Nel 406 d.C. gruppi di popoli germanici passano il Reno e dilagano entro i confini dell’Impero Romano. Non è più un semplice attacco, ma una vera invasione. Roma viene occupata e devastata dai Vandali nel 410 e poi dai Visigoti nel 455. Anche gli Unni di Attila invadono la Penisola (450) e arrivano a minacciare Roma.

I REGNI ROMANO-BARBARICI

Nel 476 Odoacre, capo di barbari di origine germanica che fanno parte dell’esercito romano, caccia l’ultimo imperatore, Romolo Augustolo: è la fine dell’Impero Romano d’Occidente. Il suo territorio si divide in diversi regni, chiamati “romano- barbarici”, dove il potere militare e politico è in mano ai barbari, mentre l’organizzazione amministrativa è gestita dai Romani. Teodorico, re degli Ostrogoti, inviato in Italia dall’imperatore bizantino, conquista la Penisola, che sotto il suo Regno vive un breve periodo di pace e benessere.

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Sintesi P1 Unità 3 - L’Impero Bizantino

L’Impero Bizantino

LA LUNGA VITA DELL’IMPERO D’ORIENTE

L’Impero Romano d’Oriente, la cui capitale è Costantinopoli, non cade con l’Impero d’Occidente, ma resta fiorente grazie ai commerci e alla presenza di grandi e popolose città e di un attivo ceto medio, oltre che di territori ricchi, come l’Egitto. Vi convivono la struttura dello Stato romano tradizionale, la cultura greca e la religione cristiana: l’insieme di questi tre elementi rende forte e culturalmente evoluto l’Impero d’Oriente, chiamato anche Impero Bizantino. La civiltà bizantina continua a svilupparsi per oltre 1000 anni.

IL RUOLO DELL’IMPERATORE

L’imperatore concentra su di sé sia il potere politico sia quello religioso: questo sistema di potere prende il nome di cesaropapismo.

GIUSTINIANO E LA RIUNIFICAZIONE DELL’IMPERO

L’imperatore Giustiniano tenta di unificare di nuovo Oriente e Occidente. Riesce infatti, per poco tempo, a cacciare i Vandali dall’Africa e gli Ostrogoti dall’Italia (guerra greco-gotica). Presto però gran parte della Penisola viene conquistata dai Longobardi. Giustiniano viene ricordato soprattutto per aver ordinato di compilare il Corpus iuris civilis, una grande raccolta delle leggi romane, che diventa la base del diritto moderno.

I NUOVI NEMICI DELL’IMPERO BIZANTINO

Dopo la morte di Giustiniano l’Impero Bizantino attraversa un lungo periodo di crisi, aggravata dall’arrivo di molti altri popoli all’interno dei suoi confini: Slavi, Bulgari, Serbi e Croati si stabiliscono infatti nella Penisola balcanica. Allo stesso tempo l’Impero deve affrontare anche i Persiani e gli Arabi. L’Impero Bizantino, inoltre, è a lungo in lotta contro la Chiesa di Roma, della quale condanna il culto delle immagini (iconoclastia).

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