Audio Hypertech - Primo anno

In questa sezione trovi tutte le tracce audio relative ai saperi di base, contenuti nel libro di testo.

Saperi di base - L’acqua

Saperi di base - L’aria

Saperi di base - I minerali

Saperi di base - Il legno

Saperi di base - La carta

Saperi di base - I metalli

Saperi di base - I materiali da costruzione

Saperi di base - Le materie plastiche

Saperi di base - Le fibre tessili

Saperi di base - I nuovi materiali

Saperi di base - Il terreno

Saperi di base - Le lavorazioni del terreno e le tecniche di coltivazione

Saperi di base - I prodotti agricoli

Saperi di base - La selvicoltura

Saperi di base - L'allevamento

Saperi di base - Agricoltura biologica e OGM

Saperi di base - Le tecnologie alimentari

Saperi di base - La pesca

Saperi di base - Le bevande

Saperi di base - I metodi di conservazione con procedimenti fisici

Saperi di base - I metodi di conservazione con procedimenti chimici

Saperi di base - L'educazione alimentare

Alessandro Magno e l’età ellenistica

LEZIONE 1 › Dopo una fase in cui la Grecia subì l’ingerenza persiana, si affermò la breve egemonia di Tebe, che si infranse di fronte alle mire espansionistiche di Filippo II di Macedonia. Filippo trasformò la Macedonia da piccolo Regno basato sulla pastorizia in potenza militare, anche grazie alla cosiddetta falange macedone. Intraprese, quindi, una grande espansione ai danni delle póleis greche.LEZIONE 2 › Il figlio Alessandro continuò la politica del padre. In breve tempo, riuscì a sconfiggere Dario III conquistando i territori dell’Impero persiano.L’avanzata di Alessandro, però, non si esaurì: infatti invase la Fenicia, Cipro, Rodi, l’Egitto, dove fondò la città di Alessandria, e si spinse verso est fino alla valle del fiume Indo. Alessandro intendeva fondare un impero universale, i cui confini includevano quasi tutte le terre allora conosciute.La tolleranza di usi e tradizioni differenti consentì al giovane sovrano di tenere unito l’Impero, che si dissolse però rapidamente alla sua morte.Alessandro contribuì alla diffusione della lingua e della cultura greca in tutto il bacino mediterraneo, dando origine a un’unione culturale destinata a durare per secoli.LEZIONE 3 › Dall’Impero di Alessandro ebbero origine i Regni ellenistici, retti dai suoi più validi generali (i diadochi). La nascita di tali Regni segnò l’inizio dell’età ellenistica, periodo compreso tra la morte di Alessandro e la conquistadell’Egitto da parte dei Romani nel 31 a.C.Nelle póleis del IV e III secolo a.C. si affermò una concezione individualistica dell’esistenza, in concomitanza con la crisi della dimensione collettiva della vita pubblica; l’affermazione della monarchia assoluta trasformava i cittadini in sudditi al servizio del re, nelle cui mani era concentrato il potere politico.LEZIONE 4 › Il ripiegamento su se stesso dell’individuo indebolì il senso di appartenenza del cittadino allo Stato e lo portò a sentirsi parte della più ampia comunità umana. Ad accentuare questa idea contribuì anche la dimensioneuniversale e multietnica dell’Impero di Alessandro e dei successivi Regni ellenistici, la quale dava ai Greci la possibilità di spostarsi liberamente nell’Impero come funzionari, mercanti o artigiani al servizio delle corti.In età ellenistica grande sviluppo ebbe la letteratura: poesia lirica, romanzi e commedie, diffusi attraverso lo strumento del libro. Anche filosofia, scienza e tecnica conobbero una nuova fioritura.

In questa sezione trovi le tracce audio del volume - Eredi del tempo

Metodi, strumenti e storiografia

La Preistoria

I popoli della Mesopotamia

L'antico Egitto

Gli Imperi del Vicino Oriente

Tra mare e deserto: Fenici ed Ebrei

Le civiltà del mare: Creta e Micene

Le civiltà di India e Cina

La Grecia arcaica

Sparta e Atene

Le Guerre persiane

La Grecia dell'età classica

Alessandro Magno e l'età ellenistica

Dalle prime civiltà italiche alla repubblica romana

L'espansione di Roma

Dalle prime civiltà italiche alla repubblica romana

LEZIONE 1 › Le prime tracce di presenza umana in Italia risalgono a 250.000 anni fa. Nell’età del bronzo si svilupparono la cultura palafitticola e quella delle terramare. Il panorama culturale della Penisola Italica tra il  I e il I millennio a.C. è complesso e articolato: in particolare vanno ricordate la civiltà nuragica in Sardegna, la civiltà villanoviana nel centro, la cultura degli Iàpigi in Puglia.LEZIONE 2 › Tra il VII e il V sec. a.C. gli Etruschi raggiunsero un elevato sviluppo culturale e territoriale. Organizzati in città-stato, gli Etruschi arrivarono a espandersi dalla Pianura Padana alla Campania. Nel V secolo a.C. subirono diverse sconfitte militari, finché, tra il IV e il III secolo a.C., tutti i loro territori passarono sotto il dominio dei Romani, con cui finirono per integrarsi.LEZIONE 3 › Secondo la tradizione Roma venne fondata il 21 aprile 753 a.C. da Romolo, discendente del troiano Enea. Roma era in origine una monarchia e venne governata da sette re. La carica di sovrano non era ereditaria, ma elettiva; le sue prerogative erano religiose, legislative e militari.LEZIONE 4 › I Romani erano ripartiti in tre tribù, divise a loro volta in curiae, ripartite in gentes. Le curie formavano i comitia curiata, un’assemblea popolare che aveva la facoltà di ratificare l’elezione del re. L’ordinamento ideato da Servio Tullio divideva la popolazione in 6 classi di censo, che formavano i comitia centuriata.LEZIONE 5 › Tarquinio il Superbo, per limitare il potere dei patrizi, appoggiò le classi emergenti, ma i nobili organizzarono una rivolta che, nel 509 a.C., portò alla caduta della monarchia. Roma divenne una repubblica. Da quel momento la città iniziò a espandersi, fronteggiando gli Etruschi e le popolazioni latine. In due secoli Roma estese il suo dominio su gran parte della Penisola Italica.LEZIONE 6 › Con la repubblica la gestione del potere divenne prerogativa dei cittadini e dei loro rappresentanti. Inizialmente, solo ai patrizi era consentito l’accesso alle magistrature e al Senato. Le magistrature erano elettive, collegiali, temporanee e non retribuite; il potere supremo veniva conferito annualmente a due consoli. Il Senato manteneva un ruolo dominante in politica, estera e interna.LEZIONE 7 › La rivalità tra patrizi e plebei segnò tutta la storia della Roma repubblicana; dopo lunghe lotte e proteste (secessioni) i plebei ottennero l’accesso alle cariche pubbliche, l’istituzione di proprie assemblee e dei tribuni della plebe e, soprattutto, l’elaborazione delle prime leggi scritte: le leggi delle XII Tavole.LEZIONE 8 › Le principali divinità romane erano Giove, Giunone e Minerva.I Romani non maturarono però una mitologia simile a quella greca. Avevano con la religione un rapporto utilitaristico: cercavano di conoscere la volontà degli dèi per raggiungere i propri scopi e per ottenerne i favori tramite sacrifici.

Gli Imperi del Vicino Oriente

LEZIONE 1 › A partire dal III millennio a.C. il bacino mediterraneo e l’intera Europa furono interessati da vasti flussi migratori, da parte di popolazioni provenienti dall’Asia, definite da alcuni studiosi Indoeuropei.Questi popoli si mescolarono con quelli già presenti, dando origine a diverse civiltà. Intanto, dopo la morte di Hammurabi, l’Impero babilonese si indebolì e si avviò verso un lento e inarrestabile declino.LEZIONE 2 › Nel 1550 a.C. la Mesopotamia venne conquistata dagli Hittiti.Questo popolo viveva di un’agricoltura semplice, basata sullo sfruttamento intensivo del suolo, che tendeva tuttavia a impoverirsi, e pertanto era caratterizzato da un seminomadismo perenne. Per questo l’economia hittita era integrata con l’allevamento del bestiame e in particolare dei cavalli, che furono addomesticati per la prima volta. Con gli Hittiti fu costituita la cavalleria e furono costruiti i carri da guerra. I carri potevano essere manovrati facilmente grazie all’uso di ruote a raggi, più leggere rispetto alle ruote piene utilizzate dagli altri popoli. Nel 1278 a.C. l’esercito hittita si scontrò a Qadesh con gli Egizi guidati da Ramses II.LEZIONE 3 › Il crollo dell’Impero hittita segnò l’avvento nell’area mesopotamica, alla fine del III millennio a.C., di un altro popolo: gli Assiri. Essi avevano un esercito ben organizzato e utilizzavano, come gli Hittiti, armi di ferro.Le rivolte erano soffocate attraverso una politica di terrore.LEZIONE 4 › Dopo la fine dell’Impero assiro nacque in Mesopotamia un secondo Impero babilonese, detto neobabilonese, che raggiunse il momento di massimo splendore sotto la guida di Nabucodonosor II. Egli conquistò la Palestina, deportando a Babilonia l’aristocrazia ebraica. I Babilonesi furono sconfitti dai Persiani, che nel 539 a.C. conquistarono Babilonia.LEZIONE 5 › I Persiani si erano stabiliti nell’area dell’attuale Iran. Tre re, Ciro II il Grande, Cambise e Dario I, ampliarono enormemente i confini del Regno fino a creare un Impero che andava dall’Egitto alla valle dell’Indo.Dario I organizzò il territorio dividendolo in 20 province, le satrapie, guidate ognuna da un satrapo, il cui operato era controllato dagli ispettori reali, che riferivano direttamente al re.L’Impero persiano si contraddistinse per avere un atteggiamento aperto e tollerante nei confronti dei popoli sottomessi, allo stesso tempo il re aveva un potere assoluto ed essendo un rappresentante di dio in Terra, gli era dovuta una totale obbedienza.

I popoli della Mesopotamia

LEZIONE 1 › La Mesopotamia, terra tra due fiumi, il Tigri e l’Eufrate, grazie alla canalizzazione e al drenaggio delle acque si dimostrò favorevole allo sviluppo dell’agricoltura. Qui, alla fine del IV millennio a.C., iniziò a svilupparsi una civiltà urbana, quella dei Sumeri, articolata in città-stato indipendenti, rette da un sovrano. Il tempio principale delle città sumere era la ziqqurat: una grande struttura a gradoni, in cui vivevano il re e i sacerdoti, si svolgevano i riti religiosi e venivano conservati tutti i prodotti dell’agricoltura e dell’artigianato. I Sumeri inventarono un particolare tipo di scrittura, detta cuneiforme, di cui si servivano sia per registrare i prodotti conservati nei magazzini, sia per comporre testi letterali, come la Saga di Gilgamesh. I sacerdoti sumeri, inoltre, realizzarono i primi calendari lunari, iniziando a misurare il tempo con sistemi numerici a base sessagesimale. LEZIONE 2 › Alle città-stato sumere successero in Mesopotamia gli Accadi, il cui re, Sargon, nel 2330 a.C., fondò il primo vasto Regno della storia, poi distrutto dai Gutei nel 2150 a.C. Durante il dominio degli Accadi il ruolo dei sacerdoti nelle questioni politiche ed economiche venne fortemente limitato e tutto il potere venne concentrato nelle mani del sovrano.Gli Accadi riuscirono in breve tempo a conquistare numerosi territori. In particolare Naram-sin, nipote di Sargon e suo successore, portò il Regno alla sua massima espansione. La mancanza di un solido apparato di governo fu la principale causa della caduta del Regno accadico, che nel 2150 a.C. venne conquistato dai Gutei. LEZIONE 3 › Nel 1792 a.C. nacque il primo Impero babilonese. La società babilonese era dominata dalla figura del sovrano, che stabiliva le leggi (potere legislativo), le faceva applicare (potere esecutivo) e puniva chi le violava (potere giudiziario). Hammurabi, re di Babilonia, emanò il primo codice di leggi scritte giunto fino a noi. La società babilonese era divisa in tre classi sociali: al vertice c’erano i liberi, ovvero i governanti, i funzionari e i proprietari terrieri, seguiti dai semiliberi, e infine gli schiavi.

L’antico Egitto

LEZIONE 1 › In Egitto, grazie alle periodiche piene del Nilo, che consentirono lo sviluppo dell’agricoltura, a partire dal IV millennio a.C. si sviluppò uno Stato unitario.LEZIONE 2 › L’Egitto era caratterizzato da un forte potere centrale, al vertice del quale era posto il faraone, secondo una successione di tipo dinastico.La storia egizia viene suddivisa in Antico, Medio e Nuovo Regno, fino alla decadenza a partire dal 1070 a.C.L’Antico Regno fu caratterizzato dall’unificazione di Alto e Basso Egitto e si concluse con un lungo periodo di crisi, causato dall’indebolimento del potere centrale. Il Medio Regno vide l’ascesa della dinastia tebana, che riconquistò il potere assoluto. Questo periodo di floridezza si concluse con l’invasione degli Hyksos.La loro cacciata, a opera di Amose, inaugurò il Nuovo Regno, la fase di maggiore splendore ed espansione territoriale. La guerra contro gli Hittiti e l’invasione dei Popoli del mare condussero però l’Egitto verso la decadenza, che vide la terra dei faraoni sottomessa a diverse occupazioni straniere, fino alla conquista da parte dei Romani (31 a.C.).LEZIONE 3 › La società egizia era fortemente gerarchizzata: una vera e propria piramide sociale, con al vertice il faraone e la sua corte, cui seguivano sacerdoti e scribi e alla base contadini, operai e schiavi.La scrittura egizia era ideografica, cioè basata su segni che corrispondevano a idee o oggetti. La scrittura più comune, usata da sacerdoti e funzionari, era quella ieratica, mentre nelle tombe e nei templi si utilizzavano i geroglifici.Per l’uso quotidiano venne adottata la scrittura demotica.LEZIONE 4 › L’Egitto, organizzato in distretti, si basava su un’efficiente organizzazione burocratica ed amministrativa. Base della ricchezza dell’Egitto era l’agricoltura, praticata con ottimi risultati lungo le rive del Nilo.Il prodotto più importante, nonché l’unico a essere esportato, era il papiro, utilizzato per la produzione di carta. Un’enorme quantità di mezzi era poi investita nella costruzione di grandi opere pubbliche, realizzate grazie all’utilizzo costante del lavoro coatto.LEZIONE 5 › La religione egizia si basava su un insieme di divinità. Le principali erano raccolte nell’Ennéade, al cui vertice si trovava il dio Ra. Gli Egizi inoltre credevano nell’esistenza di una vita ultraterrena: per questo motivo tributavano grandi onori ai defunti, cercando di preservarne il più possibile il cadavere dalla decomposizione, mediante la tecnica della mummificazione.L’arte egizia era strettamente connessa alla religione e al culto dei morti e raggiunse punte notevoli di eccellenza tecnica, sia nell’artigianato sia nella pittura.

L’espansione di Roma

LEZIONE 1 › Nell’arco del IV secolo a.C. Roma conobbe una fase di espansione in Italia centrale in seguito alla sconfitta di Veio e alla sottomissione delle città che avevano formato la lega latina. La vittoria contro i Sanniti, una popolazione appenninica, garantì a Roma il controllo di gran parte dell’Italia centrale.LEZIONE 2 › Il nuovo avversario dei Romani furono le fiorenti colonie greche dell’Italia meridionale. Consapevoli della loro inferiorità, le città greche (Taranto in particolare) chiamarono in loro soccorso Pirro, re dell’Epiro, che sbarcò in Italia con un folto esercito dotato di elefanti. Tuttavia, dopo gli iniziali successi, Pirro venne sconfitto ripetutamente dai Romani, che estesero così la loro influenza in Italia meridionale.LEZIONE 3 › Con la conquista dell’Italia meridionale, Roma divenne una delle più importanti potenze del Mediterraneo, in diretta concorrenza con Cartagine, che dominava il Mediterraneo occidentale. Lo scontro tra le due potenze fu presto inevitabile.LEZIONE 4 › La Prima guerra punica, scoppiata per ottenere il controllo su Messina, fu alla fine vinta dai Romani. Nel corso del III secolo a.C. intrapresero anche l’occupazione della Pianura Padana a spese dei Galli Boi e dei Galli Insubri e consolidarono la loro presenza sull’Adriatico.LEZIONE 5 › Cartagine, ripresasi dalla sconfitta, riaprì le ostilità con Roma (Seconda guerra punica). Malgrado le numerose vittorie che il generale cartaginese Annibale riportò sui Romani, furono infine questi ultimi a prevalere: a Zama (Tunisia), nel 202 a.C. Scipione, poi detto l’Africano, batté i Cartaginesi costringendoli alla resa. Nel 146 a.C. Scipione Emiliano assediò e rase al suolo Cartagine.LEZIONE 6 › Nel II secolo a.C. Roma si rivolse a oriente, conquistando la Macedonia e la Grecia. Queste guerre sancirono la definitiva svolta imperialistica di Roma, consistente nell’adozione della guerra come unico metodo per risolvere i conflitti. Dal II secolo a.C. il bacino del Mediterraneo si trasformò in un mondo politicamente e culturalmente omogeneo.LEZIONE 7 › I Romani cercarono di garantire stabilità ed equilibrio alle terre assoggettate, realizzando un imponente e diversificato assetto amministrativo.Le città conquistate in Italia furono ripartite in città latine, che godevano di autonomia amministrativa e diritti civili e politici, e municipi, obbligati a versare un tributo a Roma. Alle città della Magna Grecia, che avevano riconosciuto l’autorità romana, fu concessa la condizione di alleate. I numerosi territori via via sottomessi a Roma, anche fuori della Penisola Italica, vennero organizzati in province con a capo un governatore (ex console o ex pretore).

La Grecia arcaica

LEZIONE 1 › Intorno al 1150 a.C. una nuova popolazione, i Dori, arrivò in Grecia, causando il tramonto della civiltà micenea e dando origine a una fase di profondi rivolgimenti sociali e di parziale regresso, definita Medioevo ellenico.In questa fase l’aristocrazia acquisì importanza a scapito del sovrano, mentre si vennero a costituire i valori e i modelli di comportamento tipici della cultura greca.LEZIONE 2 › Con l’VIII secolo a.C. si aprì una nuova fase storica, che vide la nascita di un nuovo tipo di organizzazione sociale e politica: la pólis.La parola pólis può essere tradotta, più che con il termine “città”, con l’espressione comunità dei cittadini, perché essa, oltre a essere il luogo in cui si concentrava la popolazione, rappresentava una forma di organizzazione e gestione del potere politico.LEZIONE 3 › La pólis era costituita dall’insieme delle varie classi sociali: aristocratici, artigiani, contadini, mercanti. Nell’età arcaica il potere restò di fatto concentrato nelle mani degli aristocratici. Le cariche pubbliche tuttavia erano temporanee ed elettive, e il potere regolato sulla base di leggi scritte.In varie città presero il potere per un certo periodo i tiranni, generalmente in funzione antiaristocratica.LEZIONE 4 › Sempre a partire dall’VIII secolo a.C. iniziò il fenomeno della grande colonizzazione: la sua causa prima fu il sovrappopolamento delle città greche, che determinò una penuria di terre coltivabili e di risorse alimentari.La grande colonizzazione cambiò l’assetto economico e culturale del bacino mediterraneo perché produsse, in tutte le regioni che toccò, la nascita di città-stato, ponendo le basi per la diffusione della civiltà greca nella parte occidentale del Mediterraneo, in particolare in Sicilia e nell’Italia meridionale, la cosiddetta Magna Grecia.LEZIONE 5 › Alla base della comune identità dei Greci si trovavano lingua, alfabeto, usanze e religione. La religione era praticata pubblicamente ed era funzionale al benessere della città e non dei singoli. Le divinità principali erano 12 e presiedevano ai vari aspetti della vita. Molto diffusi sul territorio erano i santuari, frequentati da coloro che volevano ottenere il parere della divinità (oracolo) circa le decisioni da prendere nella vita quotidiana. Presso i santuari si svolgevano periodicamente gare e giochi: i più celebri erano le Olimpiadi.

La Grecia dell’età classica

LEZIONE 1 › Ad Atene Efialte prima e poi Pericle riformarono ulteriormente il sistema politico cittadino, trasformandolo in una democrazia.Il potere dell’areopago fu ulteriormente limitato, mentre fu reso libero ai cittadini l’accesso a tutte le cariche pubbliche.La città pagava inoltre un’indennità giornaliera a quanti partecipavano alla vita politica. Tuttavia, per evitare che l’assemblea popolare diventasse un organo troppo numeroso, Pericle limitò il diritto di cittadinanza ai soli figli maschi di genitori entrambi ateniesi e liberi. In tal modo vennero esclusi dalla vita politica di Atene le donne, gli schiavi e i meteci.LEZIONE 2 › Atene si trasformò in una potenza imperialistica e in un importante centro culturale dell’intera Grecia. Grande sviluppo ebbero l’arte, il teatro e la filosofia.Qui affluirono i maggiori artisti e intellettuali dell’epoca. L’arte greca, in particolare la scultura, raggiunse il suo massimo sviluppo, grazie all’opera di artisti quali Fidia, Policleto e Mirone. Nello stesso periodo abbero ampia diffusione numerose dottrine filosofiche da parte di pensatori che ad Atene aprirono le proprie scuole di sofistica e retorica.LEZIONE 3 › L’aggressiva politica estera di Pericle, insieme alle grandi differenze sul piano politico, economico e culturale, riaccesero in breve la conflittualità tra Atene e Sparta.LEZIONE 4 › La rivalità fra Atene e Sparta sfociò nella Guerra del Peloponneso.Dopo una prima fase, la guerra si concluse con la pace di Nicia. In seguito Atene attaccò Siracusa, alleata di Sparta, ma la spedizione si tradusse in un disastro militare per la città dell’Attica. Atene riuscì a vincere lo scontro con la rivale alle Arginuse, ma fu definitivamente sconfitta a Egospotami.Ad Atene venne instaurato il governo filospartano dei Trenta tiranni, che in sei mesi commisero ogni tipo di violenza contro il démos, finché un gruppo di esuli ateniesi, guidati da Trasibulo, riuscì a cacciarli.LEZIONE 5 › Dopo una fase in cui la Grecia subì l’ingerenza persiana, si affermò l’egemonia di Tebe, che durò tuttavia per breve tempo. Le continue guerre avevano infatti danneggiato profondamente l’economia greca, la cui crisi coinvolse anche la politica e la società. Le istituzioni cittadine si indebolirono preparando il campo alla monarchia.

La preistoria

LEZIONE 1 › L’Universo si è formato tra i 15 e i 20 miliardi di anni fa; la Terra, invece, è nata circa 4,6 miliardi di anni fa. La geologia consente, grazie allo studio dei fossili, di ricostruirne l’evoluzione divisa in lunghe fasi chiamate ere geologiche. La preistoria è l’epoca iniziata con la comparsa dell’essere umano qualche milione di anni fa, che si fa terminare con l’invenzione della scrittura. Convenzionalmente si prende come inizio della fase storica il IV millennio a.C., quando sono attestati in Mesopotamia i primi documenti scritti. LEZIONE 2 › Secondo la teoria evoluzionistica, formulata da Darwin nel XIX secolo, le varie specie animali, compreso l’essere umano, si sono evolute grazie alla loro capacità di adattamento all’ambiente esterno. La storia evolutiva degli ominidi, a partire dagli Australopitechi (4 milioni di anni fa), è proseguita con la comparsa del genere Homo: Homo habilis (2 milioni di anni fa), Homo erectus (1,5 milioni di anni fa), Homo sapiens (200.000 anni fa) e Homo sapiens sapiens (100.000 anni fa). Il genere Homo si differenziò gradualmente dagli altri ominidi, sia per lo sviluppo fisico, sia per l’evoluzione cerebrale e la capacità cognitiva; si giunse infine alla conquista del linguaggio, che consentì di trasmettere informazioni utili alla sopravvivenza e al miglioramento delle condizioni di vita del gruppo, ma anche di esprimere idee e sentimenti. La scoperta del fuoco per opera di gruppi di Homo erectus risale a circa 500.000 anni fa e avvenne quasi contemporaneamente in Africa, Asia ed Europa. I periodi dell’evoluzione umana antecedenti l’inizio della storia sono chiamati età della pietra e si suddividono in Paleolitico (2,5 milioni-10000 a.C.), Mesolitico (10000-8000 a.C.) e Neolitico (8000-3000 a.C.). LEZIONE 3 › Nel Paleolitico si sviluppò la cultura litica (amigdala) e fu inventato l’arco; dall’economia di sussistenza si passò a quella tribale: gli esseri umani vivevano in bande basate sulla cooperazione. Si svilupparono forme primitive di arte e religione. LEZIONE 4 › Con il Mesolitico iniziò la domesticazione degli animali; l’essere umano iniziò a costruire i primi insediamenti stabili, formati da palafitte. LEZIONE 5 › Il Neolitico fu contraddistinto dalla pratica dell’allevamento e dalla rivoluzione agricola; l’essere umano da nomade, dedito alla caccia e alla raccolta, si trasformò in sedentario. Il surplus economico causò un aumento demografico. Si svilupparono le prime comunità di villaggio e i primi agglomerati urbani (Gerico e Çatal Hü yü k). LEZIONE 6 › La concentrazione del potere nelle mani di una sola persona portò a una nuova forma di organizzazione sociale: la città-stato, basata sul potere del re, la suddivisione dei compiti, una rigida gerarchia sociale e lo scambio continuo di beni tra città e territorio circostante. L’essere umano iniziò a dedicarsi ad attività commerciali. Scoprì e imparò a lavorare i metalli (rame, bronzo, ferro).

Le civiltà del mare: Creta e Micene

LEZIONE 1 > Nel III millennio a.C. sull’isola di Creta si sviluppò la civiltà cretese o minoica, da Minosse, il mitico re della città di Cnosso. La sua storia viene suddivisa in tre periodi: il Minoico Antico o Fase prepalaziale (2700-2000 a.C.), caratterizzato dalla presenza di villaggi di capanne; il Minoico Medio o Fase protopalaziale (2000-1700 a.C.), il periodo di maggiore splendore dell’isola, in cui sorsero le prime città con grandi e sontuosi palazzi; il Minoico Tardo o Fase neopalaziale (1700-1400 a.C.), contraddistinto dalla ricostruzione dei palazzi, distrutti probabilmente a causa di un terremoto. Dopo il 1500 a.C. due eventicolpirono la civiltà minoica: l’invasione dei Micenei e la violenta eruzione del vulcano di Santorini, che provocò un maremoto che giunse fino a Creta.LEZIONE 2 > L’isola di Creta divenne uno snodo fondamentale per i commerci marittimi grazie alla posizione centrale nel Mediterraneo orientale. I Minoici riuscirono a imporre il proprio dominio su tutte le rotte commerciali marittime.Al vertice della società minoica c’era il sovrano; sotto di lui, i nobili e i funzionari; infine, il popolo. Il palazzo del re era il centro della vita politica, religiosa ed economica: qui erano concentrati i magazzini, i luoghi dedicati al culto e allo svago e le sale di rappresentanza, riccamente decorate con affreschi, che mostrano scene di vita serena e pacifica. Per migliorare l’efficienza dell’apparato amministrativo venne inventato a Creta un sistema di scrittura, definito lineare A.Per quanto riguarda i riti religiosi, particolare devozione era destinata a una divinità femminile, identificata con la Grande Madre, dea della fertilità e della natura, e al toro, animale simbolo di prosperità e forza.LEZIONE 3 > A partire dal 1600 a.C. gli Achei diedero vita alla civiltà micenea, dal nome di Micene, una delle loro più importanti città. I Micenei erano organizzati in città-stato spesso in conflitto fra di loro, ma caratterizzate daelementi culturali, economici, politici, religiosi e sociali comuni. I Regni micenei adottarono un’economia di palazzo, contraddistinta dal centralismo amministrativo e burocratico. A capo della società c’era il sovrano, il wánax, che amministrava la giustizia e guidava l’esercito. Nel governo della città, il re era affiancato da un consiglio di anziani, la gherusía. I Micenei erano un popolo di guerrieri,fortemente gerarchizzato al suo interno.LEZIONE 4 > Nella società micenea veniva utilizzato un particolare tipo di scrittura sillabica, definita lineare B: questa è stata decifrata e rappresenta una forma di lingua greca dalle caratteristiche molto arcaiche.I Micenei furono anche abili artigiani e mercanti: le loro ceramiche divennero famose e ricercate, e riuscirono a fondare numerose basi commerciali lungo le coste del Mediterraneo. La storia della civiltà micenea è collegata con la guerra di Troia, il racconto mitico più conosciuto del mondo greco e narrato da Omero nell’Iliade e nell’Odissea.

Le civiltà di India e Cina

LEZIONE 1 › Come in Mesopotamia anche nelle due aree geografiche dell’India e della Cina si svilupparono civiltà lungo il corso di grandi fiumi: l’Indo, il Gange (India), il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro (Cina). Nella valle dell’Indo nacque la civiltà harappana, molto evoluta. Le città più importanti erano Harappa, Mohenjo-Daro e Lothal, che presentavano lo stesso impianto urbanistico a pianta rettangolare. Erano suddivise in città bassa, dove si trovava l’abitato, e città alta fortificata, su cui sorgevano gli edifici pubblici. Era presente  anche un sistema di distribuzione dell’acqua, e i quartieri erano differenziati per gruppo sociale.Nel II millennio a.C gli Arii, un popolo indoeuropeo proveniente dalle steppe russe, si insediarono nella valle dell’Indo e nei territori vicini al fiume Gange.Gli Arii organizzarono la società secondo una rigida divisione in caste.Inoltre essi diffusero il sanscrito, la lingua colta dei sacerdoti, e l’Induismo, la religione ancora oggi maggiormente praticata in India.Dopo il breve dominio di Alessandro Magno, salì al potere la dinastia Maurya, che raggiunse il momento di massimo splendore sotto il Regno di Ashoka.I re Maurya diffusero il Buddismo, una filosofia tollerante e non violenta.LEZIONE 2 › In Cina i sovrani della dinastia Shang riunirono in un’unica entità statale le comunità di agricoltori che abitavano lungo il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro. La Cina raggiunse importanti risultati soprattutto nell’agricoltura, grazie a un sistema di canali, che assicurava il giusto rifornimento idrico alle colture.La dinastia Shang introdusse la scrittura ideografica, composta da oltre 2.000 segni, a ognuno dei quali corrispondeva una parola.Alla dinastia Shang successe la dinastia Zhou. L’organizzazione politica di distribuzione delle terre determinò un periodo di grande instabilità politica e di guerre interne, conosciuto come età dei regni combattenti. In quest’epoca si diffusero il Confucianesimo e il Taoismo: il primo, elaborato dal pensatore Confucio, è una filosofia basata sull’obbedienza e il rispetto dell’autorità; il secondo, invece, è una dottrina volta alla ricerca di una via spirituale per raggiungere l’equilibrio interiore e la serenità.Questo periodo terminò con l’avvento della dinastia Qin. Il re Ying Zheng, infatti, unificò la Cina dando vita al primo Impero, rigidamente centralizzato.A difesa dei confini fu costruita la Grande Muraglia, lunga oltre 5.000 km.Dopo la morte del fondatore, la dinastia Qin si estinse rapidamente e fu sostituita da quella Han. Essi favorirono gli scambi con l’Occidente, attraverso una rete di rotte commerciali come la Via della seta.

Le Guerre persiane

LEZIONE 1 › Nel VI secolo a.C. nacque l’Impero persiano, grazie all’opera di Ciro II il Grande. Il nuovo impero si estendeva dalla valle dell’Indo fino all’Asia Minore e all’Egitto.La politica di Ciro II il Grande nei confronti dei popoli greci sottomessi fu di grande tolleranza. Tuttavia il controllo delle rotte commerciali fu motivo di preoccupazione per le póleis greche, in particolare per Atene, in quanto rappresentava  una minaccia per i loro interessi economici.I sovrani persiani avevano una concezione territoriale dell’impero, e spesso intervenivano nelle vicende interne delle città ioniche, aiutando i tiranni loro alleati. Tali interventi, pur rappresentando un normale esercizio della supremazia persiana, erano mal tollerati dai Greci, che consideravano barbari tutti i popoli diversi da loro. Il conflitto fu inevitabile, e la prima città greca a ribellarsi fu Mileto, a cui seguirono altre póleis dell’Anatolia, che però ricevettero aiuto solo da Atene ed Eretria, che inviarono un’esigua flotta incapace di sostenere la controffensiva persiana.L’aiuto ateniese alla città di Mileto fu il pretesto perché Dario I organizzasse una spedizione punitiva. Atene fu lasciata sola ad affrontare l’esercito persiano.LEZIONE 2 › Nel 490 a.C. scoppiò la Prima guerra persiana, che a sorpresa fu vinta dagli Ateniesi nella battaglia di Maratona, grazie all’opera del comandante Milziade. L’improvvisa morte di quest’ultimo ridiede forza a Temistocle, il quale fece approvare il suo programma di riarmo navale, rendendo così Atene la prima potenza navale della Grecia.LEZIONE 3 › Dieci anni dopo, nel 480 a.C., scoppiò la Seconda guerra persiana.Serse, figlio di Dario I, cercò di conquistare l’intera Grecia. Ma le principali città greche, guidate da Sparta e Atene, si riunirono nella lega panellenica. Anche in questo caso l’esercito persiano fu sconfitto sia sulla terra, dove si scontrò con l’esercito greco guidato dagli Spartani, sia in mare, dove venne sconfitto nella battaglia di Salamina dalla flotta ateniese costituita dalle triremi.LEZIONE 4 › Dopo la fine delle Guerre persiane, ad Atene si riaccese il conflitto tra aristocratici e democratici: i primi guidati da Cimone, figlio di Milziade; i secondi, invece, rappresentati da Temistocle. Atene, forte della vittoria sui Persiani, creò una nuova federazione di città dell’Egeo, la lega di Delo.Sparta, invece, consolidò le proprie istituzioni oligarchiche e si impegnò a ristabilire la propria egemonia sul Peloponneso.

Metodi, strumenti e storiografia

LEZIONE 1 › La storia è l’insieme degli eventi del nostro passato; la scienza che si occupa di ricostruire e comprendere tale passato è la storiografia, attraverso l’indagine delle cause e la comprensione degli effetti degli eventi stessi.Gli strumenti di cui la storiografia si avvale per poter fare ipotesi sul nostro passato sono le testimonianze materiali e i documenti scritti, detti fonti.Le fonti possono essere primarie (o dirette), cioè appartenenti al periodo storico su cui si sta indagando, o secondarie (o indirette), cioè composte in epoche successive.Inoltre le fonti possono essere intenzionali, scritte cioè con il fine esplicito di tramandare ai posteri il racconto dei fatti, oppure involontarie, come la corrispondenza privata.Da ciò emerge la grande importanza che ha avuto l’invenzione della scrittura.Le scienze che si occupano di studiare e decifrare le scritture antiche sono la paleografia e l’epigrafia, che studia in particolare le iscrizioni.LEZIONE 2 › Le testimonianze materiali sono indagate dall’archeologia, la scienza che si occupa di studiare le civiltà antiche attraverso i resti sopravvissuti in superficie o recuperati attraverso appositi scavi. Il suo apporto è insostituibile soprattutto per indagare i periodi antecedenti l’invenzione della scrittura.Fondamentale nell’archeologia è lo scavo stratigrafico, che consente di indagare un luogo strato per strato, ricostruendone la storia e datando i reperti trovati in ciascuno strato. Altre discipline sussidiarie della storiografia sono la numismatica, la geologia, la paleontologia, l’antropologia, la demografia e la statistica.LEZIONE 3 › Per poter datare i reperti appartenenti alle epoche più antiche, si utilizzano metodi scientifici: il metodo del carbonio 14, quello del potassio-argon e quello dell’uranio-piombo. Utile è anche la dendrocronologia, che studia l’età degli alberi e le relazioni esistenti tra il loro accrescimento annuale e i fenomeni climatici e geologici.La conoscenza di pochi dati cronologici sicuri (cronologia assoluta) consente di datare, in relazione a essi, anche reperti trovati nello stesso luogo (cronologia relativa). La costruzione di una cronologia serve per collocare gli eventi sulla linea del tempo, per capirne sia la successione (diacronia) sia la contemporaneità (sincronia). Nella cultura occidentale gli anni si contano in relazione alla nascitadi Cristo.LEZIONE 4 › Un utile strumento per studiare la storia sono le carte storiche, che aiutano a visualizzare nello spazio determinati fenomeni e avvenimenti: migrazioni di popoli, battaglie, diffusione dell’agricoltura, ecc.

Sparta e Atene

LEZIONE 1 › Il sistema delle póleis si diffuse in tutto il territorio greco, ma con modalità diverse: alcune póleis mantennero un modello di governo oligarchico, altre, invece, sperimentarono forme più democratiche.Sparta e Atene furono le póleis simbolo rispettivamente del modello oligarchico e di quello democratico.LEZIONE 2 › La società spartana era divisa in spartiati, perieci e iloti.Gli spartiati erano l’aristocrazia guerriera, che governava la città ed erano fra loro uguali. Al vertice di Sparta c’era una diarchia (due re) ereditaria, il cui operato era controllato dalla gherusìa, un organo formato da 28 gheronti che dovevano avere più di 60 anni, ed essere eletti a vita dall’assemblea di tutti spartiati: l’apèlla.LEZIONE 3 › Il modello ateniese, al contrario di quello spartano, subì molti cambiamenti. All’inizio, ad Atene c’era un governo oligarchico.Gli organi della pólis erano tre: l’arcontato, composto dagli arconti che avevano poteri giudiziari, religiosi e militari; l’areopago, un consiglio di anziani che proponeva le leggi e svolgeva funzioni giudiziarie; l’ecclesia, l’assemblea deicittadini, che respingeva o approvava le leggi. Solo i membri delle famiglie aristocratiche e i proprietari terrieri erano considerati cittadini. Ad Atene, però, assunsero un ruolo economico sempre più importante i mercanti, che rivendicarono un ruolo nel governo della città.LEZIONE 4 › Nel 594 a.C. le riforme di Solone diedero risposta a queste richieste.Egli divise i cittadini ateniesi in quattro classi in base alla ricchezza (censo).Solo i cittadini delle prime due classi potevano essere arconti e far parte del areopago, ma alle assemblee partecipavano i cittadini di tutte le classi.Solone, inoltre, istituì la bulè, un’assemblea di 400 cittadini che aveva il compito di proporre le leggi, e l’eliea, un tribunale popolare, di cui potevano far parte i membri di tutte e quattro le classi. Con le riforme di Solone non era più l’appartenenza all’aristocrazia, ma la ricchezza a consentire la partecipazione al governo della città.LEZIONE 5 › Nel 545 a.C. Pisistrato si proclamò tiranno di Atene. Governò secondo princìpi di moderazione, cercando di risolvere i contrasti sociali nella pólis, e istituì importanti feste religiose.LEZIONE 6 › Nel 508 a.C. Clistene attuò importanti riforme in senso democratico: si superò l’ordinamento timocratico di Solone e si stabilì che tutti gli Ateniesi, senza distinzione di ricchezza, avevano diritto a partecipare al governo della pólis.

Tra mare e deserto: Fenici ed Ebrei

LEZIONE 1 › L’attuale Palestina costituì fin dall’antichità un importante snodo commerciale, che ne determinò lo sviluppo urbano. A partire dal 1100 a.C. vi conobbero pieno sviluppo due delle più importanti civiltà del mondo antico: Fenici ed Ebrei.LEZIONE 2 › Lungo la costa dell’attuale Libano, a partire dalla fine dell’XI secolo a.C. si svilupparono le città-stato dei Fenici.Essi affermarono il proprio dominio sulle rotte commerciali mediterranee, mantenendolo fino all’arrivo dei Greci (VIII-VII sec. a.C.). I prodotti fenici più famosi e ricercati erano i vetri lavorati e la porpora, una tintura impiegata per colorare stoffe e abiti.LEZIONE 3 › I Fenici erano abili commercianti e marinai. Lungo le coste del Mar Mediterraneo fondarono in un primo momento numerose basi commerciali, gli empori, a cui affiancarono in seguito le prime colonie. Tra queste una delle più importanti fu Cartagine. I fenici inventarono e diffusero la prima scrittura di tipo alfabetico, da cui derivano quasi tutti gli alfabeti moderni.LEZIONE 4 › La narrazione delle più antiche vicende del popolo ebraico è contenuta nella Bibbia, il libro sacro degli Ebrei, costituita da testi diversi assemblati a partire dal X sec. a.C. L’intera storia del popolo ebraico ruota intorno all’alleanza, narrata nella Bibbia, tra Abramo e Dio. Quest’ultimo aveva destinato la Terra di Canaan, ovvero la Palestina, ai discendenti di Abramo.Ed è qui, infatti, che gli Ebrei fondarono i loro primi insediamenti.Nel XVIII secolo a.C. gli Ebrei migrarono in Egitto, perché le loro terre erano state colpite da una grande carestia. Il tentativo degli Egizi di ridurli in schiavitù spinse gli Ebrei a ritornare in Palestina.LEZIONE 5 › Nel 1030 a.C. il re Saul fondò il Regno di Israele. Davide, il suo successore, sconfisse i Filistei. Dopo la morte di Salomone, il figlio di Davide, il Regno venne diviso in due territori: il Regno di Israele a nord con capitale Samaria e il Regno di Giuda a sud con capitale Gerusalemme.Dopo il dominio assiro, la Palestina venne conquistata dai Babilonesi guidati da Nabucodonosor II, che deportò gran parte del popolo ebraico a Babilonia.In seguito la Terra di Canaan venne conquistata prima dai Perisani e poi dai Macedoni, per diventare infine una provincia romana nel 6 d.C.Gli Ebrei, ormai privi di autonomia politica, consolidarono sempre più la propria identità culturale e religiosa.

I regni romano-germanici e l’Impero di Bisanzio

LEZIONE 1 › Con la fine dell’Impero romano iniziò una fase di passaggio che dall’età antica portò al Medioevo. L’asse politico europeo si spostò verso nord. Le città iniziarono un lento declino e le campagne furono in parte abbandonate.LEZIONE 2 › Alla fine del V secolo nacquero in Occidente i Regni romano-germanici: dominati da sovrani germanici, ma amministrati da personale romano. I Franchi si stanziarono nelle Gallie, gli Ostrogoti di Teodorico in Italia, i Visigoti in Spagna, i Vandali sulle coste dell’Africa.LEZIONE 3 › L’Impero Romano d’Oriente, la cui capitale era Costantinopoli (o Bisanzio, antico nome della città), non cadde con l’Impero d’Occidente, ma vivrà ancora mille anni. La civiltà bizantina fiorì grazie alle sue numerose e popolose città e alla ricchezza dei suoi territori. La sua organizzazione statale riuscì ad armonizzare fra loro la struttura dello Stato romano, la cultura greca e la religione cristiana. L’imperatore bizantino accentrò su di sé sia il potere politico di cesare, sia quello religioso di papa; il sistema di governo che ne derivò prende il nome di “cesaropapismo”. L’imperatore Giustiniano volle ripristinare l’antica unità tra Oriente e Occidente. Riuscì, anche se per poco tempo, a scacciare i Vandali dall’Africa e gli Ostrogoti dall’Italia (guerra greco-gotica). Giustiniano viene ricordato soprattutto per aver commissionato la compilazione del Corpus iuris civilis, una grande raccolta di leggi romane e di opere di illustri giuristi del passato.LEZIONE 4 › Dopo la morte di Giustiniano, l’Impero di Bisanzio entrò in crisi anche a causa della pressione esercitata sui suoi confini orientali da tribù slave, dai Bulgari, dai Serbi e dai Croati, spinti a emigrare dalla bellicosità del sovrano persiano Cosroe. I Persiani giunsero ad assediare Costantinopoli, ma furono definitivamente sconfitti dall’imperatore bizantino Eraclio. Le guerre indebolirono Bisanzio, che si riprese grazie all’opera degli imperatori Basilio I e Basilio II.LEZIONE 5 › Nei primi secoli del Cristianesimo alcuni credenti decisero di isolarsi dal mondo per dedicarsi alla preghiera e alla meditazione. Al complesso dei movimenti nati da coloro che fecero questa scelta di vita viene dato il nome di monachesimo (la parola monaco deriva dal greco e significa “solo”). I monaci vivevano in comunità, all’interno dei monasteri. Nella devastazione provocata dal crollo dell’Impero e dalle invasioni, i monasteri costituiscono luoghi importantissimi di conservazione della cultura, ma anche centri di grande operosità manuale; la necessità di unire questi due aspetti nella vita del monastero è riassunta dal motto Ora et labora (“Prega e lavora”) della Regola dei Benedettini, ordine fondato da Benedetto da Norcia, in Umbria.

Il declino dell’Impero romano d’Occidente

LEZIONE 1 › Dopo la fase critica seguita all’assassinio di Commodo divenne infine imperatore, nel 193 d.C., Settimio Severo. Durante il suo regno egli diminuì il peso politico dell’aristocrazia senatoria, rafforzò l’esercito e diede maggiore autonomia alle province. Il figlio di Settimio Severo, Caracalla, divenuto imperatore, con un editto, la Constitutio Antoniniana, concesse la cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dell’Impero.LEZIONE 2 › Una nuova crisi del potere imperiale si aprì con l’estinzione della dinastia dei Severi: tale periodo di anarchia militare causò una grave crisi economica che condusse al declino di molte città e all’aumento delle spese militari, con la conseguente imposizione di nuove tasse.LEZIONE 3 › La situazione migliorò con l’ascesa al trono di Diocleziano che, al fine di governare meglio un territorio così ampio, lo ripartì in quattro parti, rette da due augusti e da due cesari: la tetrarchia. Diocleziano tentò inoltre di frenare l’incontrollata crescita dei prezzi, introducendo, mediante l’editto sui prezzi, un calmiere che fissava il prezzo massimo di vendita per circa mille prodotti di largo consumo.LEZIONE 4 › Nel 313 d.C. Costantino concesse libertà di culto a tutti i cittadini dell’Impero (editto di Milano). Con il successivo Concilio di Nicea, presieduto da Costantino stesso, la Chiesa stabilì gli elementi fondanti della sua dottrina, condannando le tesi che si allontanavano da essa (come l’eresia ariana). Costantino, infine, con il trasferimento della capitale da Roma a Costantinopoli, sancì il definitivo spostamento dell’asse dell’Impero verso Oriente, le cui regioni avevano assunto un’importanza crescente.LEZIONE 5 › Giuliano, detto poi l’Apostata, tentò di ripristinare il culto pagano, eliminando i vantaggi concessi da Costantino ai cristiani. Dopo anni di nuove guerre civili e contro i barbari, divenne imperatore Teodosio; egli attuò una politica di pacificazione con le tribù germaniche lungo i confini e con l’editto di Tessalonica (380 d.C.) rese il Cristianesimo l’unico culto ammesso nello Stato.LEZIONE 6 › La frequenza delle scorrerie e delle incursioni delle tribù germaniche causò il primo saccheggio di Roma dopo numerosi secoli: nel 410 d.C. i Visigoti entrarono nella ex capitale dell’Impero e la devastarono. La successiva discesa degli Unni, guidati dal loro re Attila, provocò un’ulteriore scossa nell’ormai traballante Impero d’Occidente; tuttavia furono i Vandali di Genserico (nel 455 d.C.) a devastare nuovamente Roma. Le varie tribù germaniche si insediarono sempre più stabilmente all’interno dei confini dell’Impero d’Occidente, andando a costruire entità statali autonome. Nel 476 d.C. Odoacre depose l’ultimo imperatore Romolo Augustolo, sancendo ufficialmente la fine dell’Impero romano d’Occidente.

L’Impero di Carlo Magno

LEZIONE 1 › Nel 568, provenienti dal Nord Europa, arrivarono in Italia i Longobardi, guidati da re Alboino. I Longobardi erano organizzati in gruppi familiari detti fare e comandati da duchi. Il potere politico era nelle mani dei nobili.LEZIONE 2 › Con il tempo i Longobardi formarono un regno unitario. Venne emanato l’editto di Rotari: una raccolta delle leggi lombarde, scritte in latino e valide per tutti.LEZIONE 3 › La Chiesa, intanto, ricopriva un ruolo sempre più centrale: acquisì via via una dimensione territoriale consistente e autonoma e cominciò a esercitare un potere temporale. L’autorevolezza dei pontefici fa sì che siano essi a legittimare il dominio longobardo in Italia e, da allora in poi, per molti secoli, l’autorità di tutti i sovrani e imperatori d’Occidente.LEZIONE 4 › I Franchi erano una popolazione di origine germanica stabilitasi tra il V e il VI secolo nella Gallia. Seguendo il loro re Clodoveo, i Franchi si convertirono al Cattolicesimo, guadagnandosi le simpatie del Papato. La dinastia merovingia venne sostituita dalla dinastia dei carolingi, il cui capostipite, Pipino il Breve, su richiesta del papa, sconfisse i Longobardi, le cui mire espansionistiche ormai minacciavano la Chiesa; le terre strappate ai Longobardi furono donate al pontefice, il quale vi esercitava anche il potere politico: nacque lo Stato della Chiesa.LEZIONE 5 › Il figlio di Pipino, Carlo, sconfisse definitivamente i Longobardi e si proclamò re dei Franchi e dei Longobardi. Egli riuscì a unificare un vasto territorio. Durante la messa di Natale dell’800, Carlo Magno venne incoronato imperatore da papa Leone III.LEZIONE 6 › Carlo Magno, per meglio controllare il suo Impero, lo divise in contee e marche, affidate ad aristocratici legati alla sua persona da vincoli di fedeltà; i nobili giuravano all’imperatore fedeltà e aiuto in caso di guerra. Il sovrano, a sua volta, concedeva loro la sua protezione e lo sfruttamento di terre, che costituiscono il feudo. Alla morte del vassallo il feudo tornava in possesso dell’imperatore.LEZIONE 7 › L’imperatore tentò di promuovere un rinnovamento economico e culturale. Fondò scuole presso abbazie e monasteri e chiamò intorno a sé i più noti intellettuali del suo tempo, che riunì nella Schola palatina.LEZIONE 8 › Il figlio di Carlo Magno, Ludovico il Pio, morì nell’840 e i suoi tre figli si suddivisero l’Impero (Accordo di Verdun, 843): a Carlo il Calvo fu assegnata la Gallia; a Lotario la zona tra Francia e Germania e gran parte del Regno d’Italia; a Ludovico il Germanico i territori a est del Reno. La disgregazione dell’Impero si completò con il capitolare di Quierzy (877), che riconobbe ai feudatari il diritto di tramandare in eredità il proprio feudo.

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