La carta

La carta è un materiale formato da milioni di fibre di cellulosa unite tra loro e ad altri materiali (collanti, coloranti, sostanze minerali). La principale materia prima utilizzata per produrre la carta è il legno. Il processo produttivo della carta inizia con la preparazione di diverse paste, trasformate poi in rotoli da una macchina, chiamata macchina continua. La carta riciclata è quella prodotta utilizzando la carta da macero (carta già utilizzata).

La pesca

La pesca può riguardare i pesci di mare, i pesci di acqua dolce, i molluschi e i crostacei. La pesca viene effettuata con reti, o nel caso dei molluschi, con “rastrelli”.La richiesta sempre crescente di prodotti della pesca ha dato impulso all’acquacoltura, cioè all’allevamento dei pesci. L’industria del pesce si occupa essenzialmente della sua conservazione e del suo inscatolamento. I pesci lavorati industrialmente sono soprattutto il merluzzo, le aringhe, le acciughe, il tonno e le sardine, con varie tecniche: la salatura con sale da cucina, cosparso direttamente sul pesce o sciolto in acqua; l’essiccamento, al sole e al vento o in appositi essiccatoi; l’affumicamento, esponendo il pesce al fumo; la marinatura, in cui i pesci vengono prima cotti nel forno, poi immersi in un liquido aromatizzato.

La selvicoltura

Il bosco è un ecosistema formato da alberi di alto fusto, arbusti ed erbe, e dagli animali che vivono su quel territorio; svolge un’importante funzione di equilibrio e di difesa della natura. Le cure che si prestano al bosco, come ad esempio il taglio periodico, vanno sotto il nome di governo del bosco. La selvicoltura industriale ha lo scopo di coltivare piante a rapido sviluppo, da utilizzare nella produzione di legnami.

Le bevande

L’acqua, per essere bevuta, deve essere fresca, senza odore, di sapore gradevole, limpida, senza sostanze chimiche dannose, senza germi portatori di malattie: se possiede tutte queste caratteristiche, si dice che è potabile. Le acque minerali sono acque di sorgente imbottigliate. Le bibite possono essere ottenute da frutti a succo, come le aranciate e le limonate, e da frutta non a succo, come il chinotto e la cedrata.I succhi di frutta sono ottenuti per estrazione o spremitura della frutta da succo. La birra è una bevanda leggermente alcolica di malto (orzo germinato) con l’aggiunta di una pianta (luppolo).Per la preparazione delle birre chiare si usa il malto chiaro, meno aromatico; il malto scuro, di sapore molto aromatico, si impiega nella produzione delle birre scure. Il vino è una bevanda alcolica ottenuta per fermentazione del succo d’uva o mosto.Può essere classificato in base al colore (bianco, rosso, rosato), al sapore (secco, dolce) e all’uso (da pasto, da taglio, da dessert). Le bevande nervine sono caratterizzate dalla presenza di particolari componenti chimici che svolgono un’azione stimolante (caffè, tè e cioccolata) o calmante (camomilla e tisane).

Le fibre tessili

Sono quei prodotti di origine naturale o artificiale dai quali è possibile ricavare un filato: un insieme di fibre unite in modo da formare un filo continuo, che può poi essere usato per confezionare i tessuti, con un procedimento che si chiama tessitura.La tessitura consiste nell’intreccio di due sistemi di fili: quelli di ordito, disposti nel senso della lunghezza e quelli di trama, disposti nel senso della larghezza. La tessitura si esegue con il telaio. Le principali fibre tessili utilizzate sono il cotone, il lino, la canapa, la lana, la seta, il rayon (che si ottiene dalla cellulosa naturale), le fibre sintetiche (ottenute con materie prime come il petrolio, il carbone e i sottoprodotti di altre lavorazioni).

Le lavorazioni del terreno e le tecniche di coltivazione

Le lavorazioni del terreno hanno lo scopo di renderlo adatto a essere seminato e possono essere eseguite con semplici attrezzi manuali o con macchine complesse.Le macchine motrici o trattrici generano l’energia necessaria per il funzionamento delle macchine operatrici, che hanno la funzione di eseguire i diversi lavori. La bonifica è l’insieme delle opere necessarie per il recupero di grandi aree non produttive, generalmente paludi, per renderle adatte alle coltivazioni. L’irrigazione è la tecnica di distribuzione dell’acqua al terreno. La concimazione serve a ridare ai terreni le sostanze minerali tolte dalle precedenti coltivazioni. La rotazione è la variazione delle coltivazioni: un campo non può essere coltivato per più anni di seguito con una stessa coltura perché il terreno subisce un impoverimento. La riproduzione può essere fatta con i semi o con altri organi della pianta.

Le materie plastiche

Le resine sintetiche vengono comunemente chiamate materie plastiche.Sono molecole molto grandi formate da migliaia di atomi e si suddividono in: resine termoplastiche; resine termoindurenti; elastomeri. La plastica ha molti usi e può essere impiegata nell’edilizia, nell’arredamento, nei trasporti, nelle comunicazioni, in agricoltura, negli imballaggi. Le gomme hanno la proprietà di poter subire un forte allungamento senza spezzarsi per poi tornare alle dimensioni originali. La gomma naturale (o caucciù) si ricava dal succo prodotto incidendo la corteccia di alcune piante delle regioni equatoriali. Le gomme sintetiche hanno ormai sostituito la gomma naturale in molti settori: gran parte della produzione è destinata all’industria degli pneumatici.

Le tecnologie alimentari

Le principali tecnologie alimentari riguardano gli alimenti elencati. Il frumento o grano. Dal grano tenero si ricavano le farine per la preparazione del pane e dei prodotti da forno; dal grano duro si ricavano le semole utilizzate per la fabbricazione delle paste alimentari. Il riso grezzo non è adatto per l’alimentazione umana ma deve subire alcune operazioni per eliminare le materie estranee e la sottile pellicola che ricopre il chicco. Lo zucchero viene estratto dalla canna da zucchero, coltivata nelle regioni tropicali, o dalla radice della barbabietola da zucchero, presente nelle zone temperate. L’olio di oliva è un grasso vegetale che si ottiene per spremitura delle olive. Il latte, dopo essere stato prelevato dalla mucca (mungitura), viene filtrato e raffreddato, pulito e privato di gran parte dei grassi. In questo punto della lavorazione possono avvenire due processi a temperature diverse per eliminare i batteri: la pastorizzazione e la sterilizzazione. Il burro è un prodotto che si ottiene separando la crema dal latte. Lo yogurt è un latte fermentato con batteri. Il formaggio si ottiene dalla più importante proteina del latte (caseina). Le carni si possono catalogare in rosse (bovine, suine, ovine), bianche (pollame, coniglio), o nere (selvaggina). I salumi sono prodotti ottenuti da carni intere o macinate, conservate attraverso l’azione del sale

Alessandro Magno e l'età ellenistica

Con l’ascesa al trono di Filippo II nel 359 a.C., la Macedonia, Regno periferico di lingua greca, divenne in breve tempo una grande potenza militare. Alla morte di Filippo II, il figlio Alessandro di soli 20 anni salì al potere, e, in seguito alle sue straordinarie imprese, gli venne attribuito l’appellativo di Magno. L’Impero da lui creato comprendeva la Grecia e il Vicino Oriente antico e tutto il vasto territorio fino alle soglie dell’attuale India. Per compiere questa impresa, Alessandro fece ricorso alla forza militare e all’intelligenza politica: rispettò le tradizioni e le strutture amministrative dei popoli conquistati e cercò di creare una nuova classe dirigente, che unisse l’elemento greco e quello barbaro. La morte di Alessandro scatenò la lotta per la succesione tra i suoi generali, i diadochi, che portò alla divisione dell’Impero. Nonostante la frammentazione del territorio e le lotte interne fra i nuovi sovrani, la cultura greca a cui Alessandro era stato formato non si perse: oggi si parla di ellenismo o di età ellenistica per indicare i tre secoli compresi tra la morte di Alessandro e la conquista romana (323-31 a.C.), caratterizzati dalla diffusione della cultura greca. Nell’età ellenistica, si ebbe un forte aumento della circolazione del denaro, delle merci, delle persone, ma anche una separazione sempre più netta tra città e campagna. Le città conobbero un grande sviluppo e la formazione di una società dinamica e interculturale; le campagne furono sottoposte a una pesante tassazione e a un intenso sfruttamento per soddisfare le necessità delle classi cittadine. Le città divennero un’importante crocevia di scambi commerciali e culturali: si realizzava, in parte, l’ideale di Alessandro Magno di un mondo cosmopolita, nel quale si intrecciavano merci e persone della più varia provenienza, unificate dall’uso del greco come lingua ufficiale nella comunicazione. Nel periodo ellenistico furono fondate moltissime nuove città, come Alessandria d'Egitto: qui nacquero due grandi istituzioni culturali, il Museo e la Biblioteca.

Che cosa studia la Storia?

La storia e la geografia come discipline non possono essere del tutto separate. La prima si sviluppa lungo la linea del tempo, la seconda studia e interpreta lo spazio. L’ambiente geografico, la morfologia del territorio e il clima sono tutti fattori che hanno influìto sulla nascita degli insediamenti umani.  La storia è l’insieme dei fatti, degli eventi e dei personaggi dal passato fino a oggi. La storiografia è la scienza che si pone l’obiettivo di ricostruire e comprendere il passato, indagando sulle cause e sugli effetti che alcuni avvenimenti determinano. Essa si serve di un metodo rigoroso che parte da ipotesi poi convalidate da testimonianze e documenti. Lo storico utilizza per le sue ricostruzioni le fonti, intese come testimonianze degli esseri umani, della natura e del tempo giunte fino a noi. Le fonti possono essere dirette o primarie quando testimoniano direttamente un evento, ad esempio oggetti ritrovati negli scavi archeologici o documenti antichi, e indirette o secondarie quando le testimonianze sono elaborate in periodi successivi.Il lavoro dello storico sulle fonti si articola in diversi momenti: ricerca dei documenti/testimonianze, datazione, interpretazione, organizzazione, confronto fra più fonti, spiegazione delle stesse e loro inserimento in contesti più ampi. Per fare tutto questo lo storico si avvale di altre scienze ausiliarie quali: l’archeologia, la geologia, l’antropologia, la numismatica, la paleografia, ecc. La ricostruzione della storia incrocia due grandi assi, quello del tempo e quello dello spazio. È importante procedere alla collocazione degli avvenimenti in un determinato tempo, cioè datarli, e fissare una corretta cronologia. Processo molto complesso per la storia antica visto che i sistemi di datazione sono una convenzione stabilita tra gli esseri umani. Altrettanto importante è collocare un fenomeno in un luogo ben preciso. Gli strumenti per rappresentare lo spazio sono le carte geostoriche, che riproducono, attraverso semplificazioni e simbologie convenzionali, una parte o la totalità della superficie terrestre.

Democrazia e urbanizzazione

La popolazione umana della Terra nel passato è cresciuta di numero molto lentamente. Prima di Cristo la popolazione raddoppiava in 2.000 anni. L’agricoltura e l’allevamento hanno favorito l’aumento demografico, mentre guerre ed epidemie lo hanno rallentato. Dalla metà del Settecento, invece, grazie ai progressi tecnologici, la popolazione è cresciuta sempre più rapidamente: nell’ultimo secolo la popolazione è quintuplicata, passando da 1,5 miliardi di abitanti dei primi del Novecento ai 7,8 miliardi di abitanti di oggi. La demografia studia come varia la popolazione. Lo sviluppo demografico di una popolazione può essere descritto da un modello, chiamato della transizione demografica, articolato in tre fasi a seconda di come evolvono i regimi di natalità e di mortalità. Oltre a nascite e morti occorre calcolare anche gli spostamenti delle persone, cioè i movimenti migratori. La demografia mette in relazione una popolazione con il suo territorio calcolando la densità di popolazione. Inoltre raccoglie dati sulla popolazione attraverso i censimenti e poi misura, per esempio, la durata media della vita e la speranza di vita. Nei Paesi ricchi la speranza di vita è aumentata grazie all’alimentazione e ai servizi di salute. Nei Paesi a basso reddito la speranza di vita è ancora bassa a causa delle carenze alimentari e della scarsa assistenza sanitaria. Di conseguenza, nei Paesi ricchi si ha un forte invecchiamento demografico, cioè un aumento delle persone più anziane. Nei Paesi in via di sviluppo, invece, i giovani sono spinti a emigrare. Gli esseri umani abitano i territori in insediamenti. Tra questi ci sono le città, che spesso hanno origini molto antiche. La città è definita dalle dimensione (in Italia è città un insediamento di più di 10.000 abitanti) e dalle funzioni che svolge. A partire dalla Rivoluzione industriale sempre più persone si sono spostate dalla campagna alla città in un processo chiamato inurbamento. Quando più città vicine si fondono in un unico centro urbano, si parla di conurbazione. Quando una città diventa molto grande si chiama megalopoli. Nei Paesi in via di sviluppo le periferie  sono costituite in buona parte da quartieri poveri formati da costruzioni precarie chiamati slum o bidonville.

Gli imperi del vicino Oriente

Dopo la morte di Hammurabi, l’Impero babilonese si indebolì e si avviò verso un lento e inarrestabile declino. Molti popoli approfittarono della debolezza dei confini dell’Impero babilonese e intorno al 1550 a.C. fu invaso dagli Hittiti.Gli Hittiti vivevano di un’agricoltura semplice, basata sullo sfruttamento intensivo del suolo, che tendeva tuttavia a impoverirsi e pertanto erano costretti a un costante seminomadismo.Per questo la loro economia era integrata con l’allevamento del bestiame e in particolare dei cavalli, che furono per la prima volta da loro addomesticati.Con gli Hittiti per la prima volta furono istituiti la cavalleria e i carri da guerra, che potevano essere manovrati facilmente grazie all’uso di ruote a raggi, più leggere rispetto alle ruote piene utilizzate dagli altri popoli.Il crollo dell’Impero Hittita segnò l’avvento nell’area mesopotamica, alla fine del III millenio a.C., di un altro popolo: gli Assiri.Essi avevano un esercito ben organizzato e utilizzavano, come gli Hittiti, armi di ferro. Le rivolte erano soffocate attraverso una politica di terrore.Dopo la fine dell’Impero assiro si costituì un secondo Impero babilonese, che raggiunse il momento di massimo splendore sotto la guida del re Nabucodonosor II. Durante questo periodo la capitale dell’Impero, Babilonia, divenne un importante centro culturale e commerciale.L’Impero neo-babilonese crollò nel 539 a.C. quando venne conquistato dai Persiani guidati da Ciro II.I Persiani si erano stabiliti nell’area dell’attuale Iran.Tre re, Ciro II il Grande, Cambise e Dario I, ampliarono enormemente i confini del Regno fino a creare un Impero che andava dall’Egitto alla valle dell'Indo. Dario I organizzò l’Impero dividendolo in venti province, le satrapie, guidate ognuna da un satrapo, il cui operato era controllato dagli ispettori reali, che riferivano direttamente al re.L’Impero persiano si contraddistinse per avere un atteggiamento aperto e tollerante nei confronti dei popoli sottomessi, allo stesso tempo il re aveva un potere assoluto ed essendo un rappresentante di dio in Terra, gli era dovuta una totale obbedienza.

I popoli della Mesopotamia

La Mesopotamia indica una fascia di terra nel Vicino Oriente situata fra i fiumi Tigri ed Eufrate. Qui sono nate le prime grandi civiltà della storia; tra le più importanti troviamo quelle dei Sumeri, degli Accadi e dei Babilonesi. Lo sviluppo di queste civiltà è stato determinato sia dalla fertilità del territorio, resa possibile dallo sviluppo di sistemi di irrigazione, sia dalla sua conformazione pianeggiante, che ha favorito gli scambi commerciali.La prima civiltà che si sviluppò fu quella dei Sumeri che costruirono una serie di grandi centri urbani (i principali erano Uruk e Ur), organizzati come città-stato, indipendenti le une dalle altre.Ogni città era considerata proprietà di un dio, in onore del quale veniva eretto un tempio, la ziqquratt. Il tempio era il centro della vita religiosa, economica e politica della città.Con il passare del tempo la vita sociale divenne sempre più complessa e al sacerdote si affiancò il sovrano che deteneva il potere di amministrare la città, comandare l'esercito e amministrare la giustizia.In questo primo periodo della civiltà sumera venne inventata la scrittura (metà del IV millennio a.C.).La civiltà sumera ebbe un arresto in seguito all’invasione di una popolazione nomade, gli Accadi. Questi, a partire dal 2330 a.C., fondarono il primo vasto Regno della storia con il re Sargon.Nel 1792 a.C. nacque il primo Impero babilonese culturalmente affine ai Sumeri. La città più importante era Babilonia.La società era dominata dalla figura del sovrano che riuniva in sé il potere legislativo, esecutivo e giudiziario.Il primo imperatore babilonese fu Hammurabi, che emanò il primo codice di leggi scritte giunto fino a noi (il codice di Hammurabi).

I Sapiens, le risore e l'ambiente

Lo sviluppo dell’essere umano è legato all’ambiente e alle sue risorse.C’è una risorsa speciale tra quelle ambientali, l’acqua, che è fondamentale per la vita. La maggior parte dell’acqua si trova nei mari e nei Poli; solo lo 0,1% si trova nei fiumi e nei laghi ed è utilizzabile direttamente dagli esseri umani. L’acqua serve per il consumo umano, l’agricoltura, l’industria e la produzione di energia idroelettrica.Ci vuole molta acqua per produrre gli alimenti, i vestiti e i prodotti dell’industria: è l’impronta idrica. Per il possesso di questa preziosa risorsa scoppiano guerre e conflitti.Anche l’aria è necessaria per la vita: è composta per il 78% di azoto, per il 21% di ossigeno e per l’1% da altri gas.È minacciata dall’inquinamento atmosferico, causato dalle attività umane, che provoca malattie e morti premature.La terra permette la crescita di vegetazione, l’agricoltura e l’allevamento; il sottosuolo è ricco di liquidi, gas e minerali, le cosiddette materie prime.Il sovrasfruttamento della terra porta a desertificazione e distruzione delle foreste. Anche la biodiversità, importantissima per la vita sullaTerra, è a rischio: milioni di specie potrebbero scomparire nei prossimi decenni.Le fonti di energia possono essere inesauribili, come il vento, l’energia solare o la forza dell’acqua, o esauribili, come i combustibili fossili, il legno o l’uranio. La risorsa energetica più diffusa nell’ultimo secolo è statoil  petrolio, che però è destinato a esaurirsi entro pochi decenni.I giacimenti più ricchi si trovano in Medio Oriente e hanno causato lunghi conflitti per averne il controllo. Oggi, per l’ambiente e la sostenibilità futura, si cerca di sviluppare le fonti energetiche rinnovabili : l’energia idroelettrica, eolica, solare e geotermica.L’uso di fonti energetiche fossili ha modificato gli equilibridell’ambiente. In particolare, l’impiego di tali fonti ha causato l’aumento dell’effetto serra, che sta determinando il surriscaldamento globale.Per limitare gli squilibri nell’ambiente, l’essere umano deve perseguire uno sviluppo sostenibile, cioè uno sviluppo che sfrutti le risorse naturali nella stessa misura in cui esse si rigenerano. Negli ultimi decenni ci sono state molte conferenze internazionali sull’ambiente, durante le quali diversi Paesi si sono dati come obiettivi la riduzione di gas serra e un maggior uso di energie rinnovabili.Le politiche ambientali riguardano i Governi, ma anche gli individui possono contribuire a diminuire il deterioramento dell’ambiente. Il consumo di risorse ambientali di un individuo si può calcolare e si chiama impronta ecologica.

L'Antico Egitto

Lungo le rive del Nilo si sviluppò la civiltà egizia.A partire dal IV millennio a.C. i villaggi neolitici diventarono delle città che per aggregazioni progressive andarono a creare due regni: il Regno del Basso Egitto a nord e il Regno  dell’Alto Egitto a sud. Nel 2900 a.C. Menes, re dell’Alto Egitto, unificò i due regni e viene considerato il primo faraone.Gli storici dividono la storia egizia in tre fasi: Antico Regno, Medio Regno e Nuovo Regno. Queste fasi furono intervallate da due periodi intermedi: nel primo il potere del faraone si indebolì e ripresero forza i poteri locali; nel secondo periodo intermedio ci fu invece l’invasione degli Hyksos.Durante il Medio e il Nuovo  Regno, gli Egizi ampliarono i loro territori: a sud verso la Nubia, ma soprattutto a est, cioè verso la Palestina, la Fenicia e la Siria. Questo portò gli Egizi a scontrarsi con la potenza hittita.L’invasione dei Popoli del mare non fece crollare la civiltà egizia, ma la indebolì: gli Egizi persero il controllo di alcuni territori e cominciò il declino di questa civiltà.La società egizia era caratterizzata da una rigida gerarchia.A capo del regno c’era il faraone che aveva un potere assoluto e aveva natura divina. C’erano poi i sacerdoti e i funzionari, tra questi in particolare gli scribi che conoscevano la scrittura, tenevano la contabilità delle scorte alimentari (le terre erano tutte di proprietà del faraone) e riscuotevano i tributi.A differenza di quello che avveniva in altre civiltà del periodo, nella società egizia i guerrieri avevano un ruolo di minore importanza.Quella militare non era un’attività di grande prestigio: l’esercito, infatti, era formato soprattutto da mercenari libici e nubiani.Vista la grande fertilità dei terreni, l’economia egizia si basava soprattutto sull’agricoltura, quindi la maggior parte della popolazione era composta da contadini, costretti a prestare molte ore di lavoro coatto per la costruzione delle opere pubbliche. Nella costruzione di queste grandi opere erano impegnati anche gli schiavi, che erano per lo più prigionieri di guerra.

L'Italia in Europa e nel mondo

L’Italia è una penisola (dalla forma detta “a stivale”) percorsa da due catene montuose: le Alpi e gli Appeninni. In Italia vi sono poche pianure, di cui l’unica grande è la Pianura Padana. Il territorio italiano è fragile, sia per le sue caratteristiche naturali, come l’elevata sismicità, la presenza di diversi vulcani attivi, e il rischio idrogeologico. Le azioni umane, come la cementificazione dei terreni per le costruzioni e l’inquinamento ambientale, ne fanno un Paese da conservare e proteggere. I patrimoni naturale, enogastronomico e storico-artistico dell’Italia costituiscono una grande ricchezza da valorizzare. L’Italia è un Paese molto popoloso, ma negli ultimi decenni la popolazione italiana è rimasta stabile solo grazie all’immigrazione: gli immigrati, infatti, hanno compensato il calo delle nascite. Alla base della società italiana c’è la famiglia. In Italia si parla l’italiano, lingua derivata dal latino, ma in gran parte del Paese si parlano anche i dialetti, che sono diversi nelle varie Regioni. Nel 1946 l’Italia ha abbandonato la monarchia per scegliere con un referendum la repubblica. Da allora l’Italia è una repubblica parlamentare: ha un Presidente eletto ogni 7 anni; ha un Parlamento, formato da Camera e Senato, e un Governo composto dal Presidente del Consiglio e dai Ministri. Lo Stato è articolato in 20 Regioni, di cui 5 sono a statuto speciale, cioè sono dotate di maggiore autonomia.L’Italia è la terza economia dell’Unione Europea e una delle principali al mondo per PIL (Prodotto Interno Lordo). Il Paese ha poche risorse minerarie e dipende dalle importazioni per quanto riguarda l’energia. Sono tuttavia in aumento le energie rinnovabili. L’economia italiana è basata sull’agricoltura, specializzata in prodotti di qualità, sull’industria, costituita da poche grandi imprese e molte piccole imprese, e sui servizi. Un settore in crescita è quello dell’elettronica e delle nuove tecnologie di informazione e comunicazione. Anche l’Italia è stata colpita nel 2020 dalla pandemia da Covid-19, che ha avuto conseguenze sanitarie, economiche e sociali importanti.

L'Italia prima di Roma

La Penisola Italica fu popolata fin dal paleolitico: i resti più antichi risalgono a circa un milione di anni fa. Abbiamo poche notizie sui primi popoli che abitarono l’Italia, secondo gli storici alcune popolazioni possono essere considerate autoctone, cioè originari della Penisola o almeno presenti sul territorio italico fin da tempi antichissimi. A partire dal 1600 a.C., in Emilia, si diffuse la civiltà delleterramare, che prende il nome dalle terre grasse, ricche di sostanze fertilizzanti, presenti nel territorio. Questa civiltà fu caratterizzata dalla costruzione di villaggi su palafitte.Nello stesso periodo si sviluppò in Sardegna la civiltà nuragica, dal nome delle caratteristiche costruzioni in pietra, usate principalmente come magazzini e fortezze in cui rifugiarsi in caso di attacchi nemici.  Nell’arco del II millennio a.C. la Penisola Italica fu interessata da due importanti ondate migratorie da parte di popolazioni di origine indoeuropea, che si stabilirono in Italia unendosi con le popolazioni locali. Dall’VIII sec. a.C., inoltre, nell’Italia meridionale vennero fondate le colonie fenicie e greche. Nella zona compresa tra la Pianura Padana e il Lazio, si sviluppò la civiltà villanoviana. Essa prende il nome da un paese vicino a Bologna e si tratta di una delle civiltà più progredite fra quelle coeve. I villanoviani abitavano in villaggi di capanne, erano dediti all’agricoltura e, soprattutto, erano abili artigiani del ferro. A partire dal VII secolo a.C. si sviluppò la civiltà urbana degli Etruschi. La società etrusca era organizzata in città-stato autonome, governate da un re, chiamato lucumone. Tale divisione rappresenterà un elemento di debolezza politica per gli Etruschi. Furono ottimi costruttori e artigiani: inventarono l’arco a volta sconosciuto ai Greci e poi perfezionato dai Romani e produssero numerosi oggetti e utensili in rame, stagno, argento e ferro, destinati al commercio. Gli Etruschi avevano la convinzione che gli dèi manifestassero il loro volere attraverso segni naturali, per questo praticavano la divinazione. Nella civiltà etrusca era attribuita grande importanza al culto dei morti: vaste necropoli, con tombe a cumulo riccamente affrescate, sono state ritrovate fra Lazio e Toscana.

La Grecia dell'età classica

Pericle, pronipote di Clistene, dominò la scena politica ateniese per oltre trent’anni, dal 461 fino al 429 a.C. Salito al potere dopo l’assassinio di Efialte, Pericle promosse una serie di importanti riforme in senso democratico . Una delle prime misure adottate fu la reintroduzione del sorteggio per le cariche pubbliche: in questo modo venne garantito a tutti i cittadini la possibilità di accedere a qualsiasi livello della vita politica. Inoltre introdusse l’indennità giornaliera per i pubblici incarichi. Tuttavia, nel 451 a.C., Pericle fece approvare una legge sulla cittadinanza, che limitava tale diritto ai soli figli di genitori entrambi ateniesi e liberi: in tal modo il numero dei cittadini a pieno titolo si ridusse. Pericle mirava ad affermare l’egemonia di Atene in Grecia e nel Mediterraneo. Nel 449 a.C. venne stipulata la pace di Callia con l’Impero persiano, che rinunciava così al controllo delle città greche della Ionia e ritirava la propria flotta dal Mar Egeo. Intanto Pericle potenziò la flotta ateniese, intensificò gli scambi commerciali e riuscì a imporsi sulle póleis della lega di Delo, influenzandone le scelte politiche e trasferendo il tesoro della lega stessa ad Atene. La crescente potenza ateniese e la sua politica aggressiva non sfuggirono a Sparta, che nel 431 a.C. invase l’Attica dando così inizio alla Guerra del Peloponneso. Pericle impostò fin da subito una tattica basata sulla prudenza ed evitò gli scontri in campo aperto, consapevole della sua superiorità navale. Alla sua morte, causata da un’epidemia, il suo successore Cleone seguì invece una tattica aggressiva che determinò gravi disastri. Dopo una prima fase del conflitto, che terminò con la pace di Nicia fra Atene e Sparta, la guerra si spostò in Sicilia, dove l’esercito ateniesi venne sconfitto da quello spartano. Grazie all’appoggio dell’Impero persiano, Sparta riuscì a imporsi su Atene e nel 404 a.C. il comandante spartano Lisandro occupò la pólis mettendo fine alla Guerra del Peloponneso. Ad Atene venne instaurato un regime oligarchico filospartano con a capo i Trenta tiranni. La supremazia di Sparta durò poco: le rivalità fra le póleis e le continue guerre avevano provocato una profonda crisi sociale ed economica in Grecia. Di tale situazione di instabilità e debolezza, ne approfitteranno i grandi Imperi confinanti.

La Terra e la Geografia

È importante collocare gli avvenimenti nel tempo, ma è altrettanto importante collocarli nello spazio. Per questo allo studio della storia si affianca quello della geografia. Geografia vuol dire descrizione della Terra. La geografia non studia solo gli aspetti fisici di un territorio, ma anche gli aspetti antropici, cioè quelli relativi alle popolazioni e alle attività umane. Si parla infatti di geografia fisica e geografia antropica. Per individuare la posizione esatta di un punto sulla Terra si usa il reticolato geografico, una griglia geometrica immaginaria formata da meridiani (linee verticali che vanno dal Polo Nord al Polo Sud) e paralleli (circonferenze tutte parallele tra loro). Il meridiano fondamentale è il meridiano 0, che passa per la città di Greenwich, vicino a Londra. Il parallelo più importante invece è l'Equatore, che rappresenta la circonferenza massima della Terra e la divide in due emisferi: a nord dell’Equatore c’è l’emisfero boreale, a sud quello australe. La distanza angolare di ogni punto della sfera terrestre dall’Equatore si chiama latitudine. La distanza angolare di un punto dal meridiano di Greenwich si chiama longitudine.  Latitudine e longitudine sono le coordinate geografiche, con cui si può localizzare un punto sulla Terra. Latitudine e longitudine si misurano in gradi. La superficie terreste si può rappresentare graficamente con una mappa geografica che, in base al suo contenuto, può essere di diversi tipi: • carta fisica, che rappresenta gli elementi fisici di un territorio; • carta politica, che disegna i confini delle unità politico-amministrative (città, regioni, Paesi, ecc.);• carta stradale, che riporta strade, ferrovie, rotte navali, ecc.; • carta tematica, che raffigura un particolare aspetto della realtà geografica. Per poter essere rappresentato su una carta, un territorio deve essere ridotto. Questa riduzione si chiama scala. Ogni carta geografica, oltre che ridotta, è sempre piana, approssimata e simbolica. La cartografia è la tecnica di disegno delle carte geografiche e ha origini molto antiche. Un tempo la costruzione e l’aggiornamento delle mappe si basava solo sull’osservazione e sui calcoli matematici. Successivamente, sono state usate anche le fotografie aeree, mentre oggi si utilizzano soprattutto i dati e le immagini trasmessi dai satelliti.

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